Successo per la presentazione di “In un mare senza blu”, il nuovo libro di Francesco Paolo Oreste uscito in tutte le librerie il 12 marzo scorso. A presenziare anche il procuratore Pierpaolo Filippelli che, assieme all’autore, ha commentanti in modo approfondito i temi principali del racconto con spunti critici e affini, facendo attenzione a non svelare troppo la le vicissitudini dei tre giovani protagonisti. A moderare l’incontro Francesco Gravetti.

Il dialogo ha visto come soggetto la violenza, la criminalità, che molto spesso investe giovani la cui strada è ormai segnata da un destino già scritto alla nascita. “La vera solitudine ha inizio quando vediamo tutti quei ragazzi costretti a diventare adulti, capofamiglia, fonte di sostentamento della famiglia troppo presto”, chiarisce Francesco Paolo Oreste nell’osservare che tanti sono i ragazzi ad abbandonare la scuola e ad interrompere il proprio percorso di formazione per intraprendere percorsi altrettanto dannosi per se stessi e per gli altri. Insomma un dibattito affiatato ruotato attorno alla problematica della violenza di ogni tipo.

“Ho sempre cercato di sottolineare non tanto l’aspetto criminale, quanto il groviglio delle loro emozioni - afferma l’autore -. Cercavo un modo per imparare a leggere la realtà”. Una realtà vasta e complessa che molte volte è faticosa da spiegare. Francesco Paolo Oreste, però, riesce in questo intento egregiamente: tramite le vicissitudini dei tre protagonisti prova a spiegare il complesso meccanismo che regola la società.           (Giada Cuomo)

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