Chiesti 27 anni per Pasquale Cherillo, ritenuto il boss del Quarto Sistema a Torre Annunziata. La richiesta è stata avanzata ieri nel corso del processo che si sta tenendo al Tribunale di Napoli dalla pm della Direzione Distrettuale Antimafia Ivana Fulco.

Cherillo aveva innescato una guerra di camorra sul territorio contro i Gionta per vendicare la morte del nonno Zì Natalino Scarpa, avvenuta proprio per mano dei valentini all’esterno dello stadio Giraud nell’agosto del 2006. La vittima punì con uno schiaffo Valentino Gionta Junior, per un banale scherzo di Carnevale, e fu così colpito dalla ritorsione da parte della cosca. In manette è finito Pasquale Gionta, fratello del boss, condannato all’ergastolo in via definitiva.

Cherillo è stato arrestato il 30 novembre di un anno fa nel corso dell’operazione da parte dei carabinieri. In quell’ordinanza vennero colpiti anche nomi importanti della camorra di Torre Annunziata. Su tutti proprio Valentino Gionta, ritenuto ancora capo del clan malgrado sia in regime di 41 bis nel carcere di Sassari.

Il capo del Quarto Sistema, unico a farsi processare con rito ordinario, è accusato di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata e detenzione illegale di materiale. Nel suo mirino finì anche Giuseppe Carpentieri, genero di Valentino Gionta, che nel maggio del 2020 sfuggì per puro caso all’agguato organizzato da Pasquale Cherillo e dal fratello Luca mentre si trovava nella sua abitazione in corso Vittorio Emanuele a Torre Annunziata.

Le memorie della difesa verranno espresse il prossimo 5 dicembre. Poi la sentenza.

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