Torre del Greco. ‘Abusivopoli bis’: il 29 novembre sarà sentenza. E' slittato ancora il verdetto d’appello che mantiene col fiato sospeso il sindaco Ciro Borriello - imputato per abuso d’ufficio e soppressioni di atti veri, già assolto in primo grado – ma a rischio sospensione ai sensi della legge ‘Severino’ in caso di eventuale condanna.

Sul suo capo, infatti, pende la richiesta di un anno e due mesi di reclusione, avanzata dal procuratore generale durante la requisitoria bis. Borriello, in primo grado e nonostante una richiesta di pena a tre anni e mezzo, incassò l’assoluzione perché “il fatto non sussiste”.

IL CASO. Nel 2010, ‘abusivopoli’ fece tremare in 38 tra vigili urbani, ‘colletti bianchi’ e politici in carica a Palazzo Baronale. Secondo i pm della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, nella vicina Torre del Greco esisteva ‘un gruppo di tecnici e di agenti, pronti ad intascare denaro e regali per coprire gli abusi edilizi commessi in città’.

Il sindaco Borriello era stato tirato in ballo per due vicende, relative alle vetrine della ‘Dar Impianti’ e della ‘Boutique Bruno’ di via Roma. A far scattare le indagini, l’esposto presentato ai magistrati dall’ex comandante della Municipale di Torre del Greco, Andrea Formisano.

Tra i politici, a pagare in primo grado fu soprattutto l’ex assessore Vincenzo Maida, condannato a 3 anni e 3 mesi di reclusione. Il 14 maggio 2015 la pena più alta fu inflitta al vigile urbano Errico Sorrentino (8 anni e 9 mesi di reclusione). L'ex capo del nucleo anti-abusivismo di Torre del Greco avrebbe falsificato più di un sopralluogo in strutture abusive e a seconda del presunto ‘regalo’ ricevuto. 

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