Torre del Greco. Condannato ad un anno di reclusione (pena sospesa), ma la poltrona da sindaco è salva. 

Ciro Borriello resterà il primo cittadino di Torre del Greco. I giudici della seconda sezione penale della Corte d’appello di Napoli hanno condannato oggi il leader del centrodestra per la sola soppressione di atti veri – reato escluso dall’applicazione legge Severino, che avrebbe comportato per Borriello la sospensione dalla carica – . Il sindaco, per il quale l'accusa chiedeva la condanna ad un anno e due mesi, dopo l’assoluzione incassata in primo grado, è stato invece scagionato dall’accusa di abuso d’ufficio. Solo la condanna per quest’ultimo reato avrebbe comportato l’automatica sospensione dalla carica.

Anche il capogruppo di Ncd in consiglio comunale, Nicola Donadio, condannato ad un anno come Borriello, non rischia alcuna sospensione. Stangata invece per l’ex assessore Vincenzo Maida (6 anni e nove mesi complessivi).  Pene molto più severe per i Vigili urbani ed i tecnici comunali di Torre del Greco, travolti dall’inchiesta scoppiata in città nel 2009. Dieci gli anni di reclusione incassati da Errico Sorrentino, l’ex capo del nucleo anti-abusivismo finito a processo con l’accusa di aver falsificato più di un sopralluogo in strutture abusive, con verbali addolciti o inaspriti a seconda del presunto «regalo» ricevuto. Otto gli anni di reclusione inflitti all’ex vigile urbano Francesco Di Maio.

Dure anche le pene per i tecnici: sette anni e due mesi per Enrico Bianco e cinque anni e dieci mesi per Ciro Pagliuso. Dopo la condanna, il sindaco Borriello, oggi, non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

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La replica del M5S

condannato Ciro Borriello