Per la città di Torre del Greco l'8 dicembre è il giorno più atteso dell'anno. Da oltre 150 anni i torresi tengono fede alla promessa fatta all'Immacolata Concezione e, in segno di riconoscenza per aver salvato la città dall'eruzione del Vesuvio, sfilano per le vie del centro con un carro dedicato alla Vergine. Nel tempo si sono sommati numerosi rituali, molti dei quali divenuti vere e proprie tradizioni folkloristiche torresi. Tra sacro e profano, ecco come un'intera città si prepara all’evento.

L'ALBA CON MARIA. La comunità cattolica torrese organizza giorno 5 dicembre un pellegrinaggio dedicato alla Vergine: “L'alba a Maria”. Si svolge proprio alle prime luci del nuovo giorno. Quest'anno si partirà alle ore 6.15 dalla Chiesa dell’Annunziata per poi arrivare alla Basilica di Santa Croce per la messa delle 9.30.

LA NOVENA. Si tratta di un vero culto religioso rispettato dai fedeli. Per nove giorni ci si riunisce in preghiera per la Vergine Maria. Le celebrazioni avvengono sempre nella Basilica di Santa Croce, nel centro storico della città. Le campane di tutte le chiese della città suonano l'Ave Maria. Di forte emozione è il nono giorno, quello della vigilia della festa. Quest'anno l'onore di chiamare i fedeli a preghiera la sera dell'7 dicembre spetterà a don Ciro Alario, vicario parrocchiale dell’Annunziata di Portici. La sera successiva, invece, toccherà a Raffaele Ponte, parroco della Cappella Cangiani a Napoli.

LA “GIRATA DEL CARRO”. È forse il momento più emozionante dell'intera procedura di accompagnamento all'8 dicembre. Il giorno precedente, alle ore 14 in punto, c'è la famosa “girata”. La statua della Vergine viene posta sul carro realizzato per l'occasione e, nella Basilica di Santa Croce, i portatori del carro compiono una manovra di spostamento dell'opera dalla navata laterale destra alla navata centrale. Un'azione di grande difficoltà, sia a causa degli spazi stretti, sia per il peso del carro stesso. Tutti con il fiato sospeso per pochi minuti, fino a quando la Vergine non è rivolta verso l'uscita. È il segnale che la festa sta per iniziare. La scelta dell'ora, le 14 in punto, non è inusuale. Anticamente si decise per quell'orario in quanto era il momento in cui i pescatori torresi si ritiravano dal lavoro e potevano dedicarsi a celebrare la Madonna.

SERENATA ALL'IMMACOLATA. Un rito molto più recente e che non ha nulla a che vedere con il culto religioso, pur destando sempre grande emozione. Al termine della cerimonia religiosa della vigilia, la sera del 7 dicembre, alcuni musicisti dedicano una “serenata” all'Immacolata. Solitamente l'evento è realizzato dal gruppo musicale “Etnica Ditirambo” e prevede un'esibizione di zampogna e ciaramella.

I CARRETTI. Da anni, ormai, a seguito del carro della Beata Vergine c'è una fila di carri in miniatura realizzata dai più piccoli (dallo scorso anno ce ne uno realizzato anche da un gruppo di sole donne, ndr). Alle 20,45 circa del 7 dicembre i carretti si espongono in piazza, pronti alla processione del mattino seguente.

LA SCALA SANTA E “LA NOTTATA”. La musica è un fattore cruciale della vigilia dell'Immacolata. A partire dalle 23 del 7 dicembre musica della tradizione popolare in giro per le strade del centro storico. È solo l'inizio della “nottata dell'Immacolata” che in molti decidono di trascorrere svegli o in preghiera prima del grande giorno. La prima messa del mattino è alle ore 4.00, quando la Basilica di Santa Croce già accoglie centinaia di fedeli. Poi celebrazioni alle 6.00, 7.30 ed 8.45, prima dell'uscita del carro, solitamente fissata per le ore 10.00.

NUOVI RITI. Tanti sono i riti nuovi e quelli che invece sono andati persi col tempo. Da qualche anno, ad esempio, si svolge “la cena dei portatori del carro”, motivo di aggregazione tra chi pone cuore e braccia per l'Immacolata. Precedente è invece l'accensione di luminarie in piazza Santa Croce, che una settimana prima dell'otto dicembre annunciavano l'arrivo della festa (nel dialetto torrese un proverbio diceva “se 'a lummata s'è appicciata sta arrivann 'a Mmaculata”). È andata quasi del tutto persa, invece, la tradizione dei “Falò dell'Immacolata” che venivano accesi per le strade cittadine la notte del 7 dicembre. In tal caso, ha contribuito anche la mano dell'amministrazione ed i divieti posti.

Gennaro Scognamiglio

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