Truffa ai danni dello Stato e falso ideologico. E’ nuova ‘bufera’ politica al Comune di Torre del Greco, dove per il pm della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, Andreana Ambrosino, 13 dipendenti pubblici dell’Ufficio elettorale di via Calastro timbravano quasi per ‘hobby’ il loro cartellino. Per sette tra gli indagati a piede libero la posizione più grave. Tutti saranno interrogati a breve dal gip. Si tratta di Giovanni Accardo, Palmerino Colamarino, Catello Genovino, Antonio Imparato, Pasquale Magliacane, Vincenzo Palomba e Anna Giulia Sorrentino: la Procura avrebbe chiesto l’interdizione dai pubblici uffici. L’inchiesta è stata condotta con diversi appostamenti in via Calastro, al Ced, dai vigili urbani guidati dal comandante Salvatore Visone. Caschi bianchi allertati da un esposto anonimo giunto al Comando di Torre del Greco nella scorsa primavera.    

LA MAPPA DEI ‘FANNULLONI’. Quello di oggi al Comune di Torre del Greco è in ordine di tempo solo l’ultimo presunto scandalo ‘fannulloni’ scoppiato nel Vesuviano. Nel 2012, a Torre Annunziata, furono 24 i dipendenti comunali condannati in primo grado con pene dai 5 ai 10 mesi. Sentenza emessa dopo il blitz dei carabinieri che quattro anni prima accertarono strane assenze sul posto di lavoro a Palazzo Criscuolo. Presunta truffa ai danni dello Stato anche al Comune di Boscoreale. Qui sono addirittura 126 i dipendenti pubblici già alla sbarra nel maxi-processo partito il 23 ottobre scorso dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Torre Annunziata Paola Cervo. Ogni dipendente – secondo il pm della Procura oplontina, Silvio Pavia - marcava il cartellino per almeno 4-5 colleghi. In alcuni casi addirittura 9. Il Comune si è costituito parte civile anche per danno all'immagine.

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