Luigi Russo non prova rancore, né vuole un processo politico. Ha solo sete di giustizia. Dopo quell’operazione non può più andare a mare o spogliarsi davanti alla sua compagna. Ha denunciato quella cicatrice per il bene di tutti. E il pm che fa? Vuole dargli tre anni ed otto mesi di carcere? Sarebbe una pena mortificante, un messaggio di sfiducia verso la giustizia italiana”. Così oggi l’avvocato Mauro Porcelli, legale dell’ex presidente del consiglio comunale di Torre del Greco, nella sua arringa conclusiva al processo che vede imputati per “concorso in falso in atto pubblico” il sindaco Ciro Borriello e Luigi Russo, appunto.

Politici prima alleati, ora “litiganti”, anche per un’operazione di addominoplastica (secondo la versione di Russo, oggi in aula) eseguita alla clinica “Due Torri” nel 2007 proprio da Borriello che, oltre al sindaco, di mestiere fa il chirurgo. Intervento che – spiega ancora l’avvocato Porcelli – “ha provocato danni morali e fisici al mio assistito”. Solo per questo, dunque, Russo (un tempo nel PdL al fianco di Borriello) denunciò i fatti in Procura cinque anni dopo: “Non per vendetta politica, ma per il bene dei cittadini. A chiunque potrebbe capitare”. Per il pm di Torre Annunziata, Emilio Prisco, Borriello avrebbe “manomesso” i dati clinici relativi a quell’operazione.

Il primo cittadino (difeso dall’avvocato Giancarlo Panariello, assente oggi per motivi di salute) rischia anch’egli tre anni ed otto mesi di galera. Luigi Russo, dopo la requisitoria del pm, ha comunque confessato al suo legale di “sentirsi sereno”. Prima della sentenza, attesa a metà giugno, sarà la volta a processo della difesa di Borriello. Intanto, l’avvocato Porcelli annuncia il deposito di una nuova memoria per scagionare Luigi Russo da ogni accusa.

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