Torre del Greco, crac Deiulemar. Angelo Della Gatta si è "pentito". I giudici: "Il processo slitta"
Accolta la richiesta della difesa. L'ex armatore d'oro starebbe rivelando ai pm dov'è nascosto il "tesoro"
23-11-2016 | di Salvatore Piro

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Torre del Greco. L'ex armatore d'oro si è "pentito". Angelo Della Gatta starebbe rivelando ai pm dov'è nascosto il "tesoro" Deiulemar (parte consistente pare sia confluita su conti svizzeri) e dunque a Roma il processo penale d'appello sul crac della compagnia di via Tironi slitta ancora. Stavolta al primo febbraio e nonostante la protesta inscenata anche oggi, all'esterno del tribunale capitolino, da una delegazione delle 13mila famiglie torresi ridotte in pratica sul lastrico.
Crac Deiulemar, fortemente ridotte le pene per i fratelli armatori
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Gli avvocati dei Della Gatta - assenti in aula - hanno chiesto ed ottenuto dai giudici uno slittamento dell'udienza. Richiesta collegata proprio alla recente decisione assunta da Angelo Della Gatta: quella di collaborare, dopo il crac Deiulemar, con la giustizia. L'ex armatore d'oro, condannato in primo grado per bancarotta fraudolenta a 17 anni e 2 mesi di reclusione, così come suo fratello Pasquale, attraverso i suoi legali avrebbe inoltre offerto alle vittime del fallimento una consistente transazione economica, a titolo di parziale risarcimento.
Cifra ancora "top-secret". Ma il procuratore generale ha dettato i suoi tempi: la transazione va ufficializzata ai giudici entro due mesi. Nuovo appuntamento al primo febbraio. La potenziale offerta dell'ex armatore d'oro mantiene 13mila famiglie con il fiato sospeso.
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