Torre del Greco, droga ed estorsioni: 'scacco' ai clan Falanga ed Ascione Papale
Blitz carabinieri, 23 arresti. L'Antimafia: "Maurizio Garofalo impose il pizzo a centro scommesse"
10-10-2016 | di Redazione
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Nelle prime ore di questa mattina, i carabinieri di Torre del Greco hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta dei magistrati della Dda di Napoli nei confronti di 23 persone (19 libere), affiliate al clan “Falanga” ed al clan “Ascione-Papale”, operanti nel Comune di Torre del Greco, tutti ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di associazione di stampo mafioso, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti – porto e detenzione abusiva di armi da fuoco -estorsione, aggravati dal metodo mafioso.
Il provvedimento, scaturito da attività di indagine condotta negli anni 2014 e 2015 dal NOR – aliquota operativa Torre del Greco - si basa principalmente su attività di intercettazioni telefoniche, colloqui video – ambientali in carcere, nonchè sulle plurime e concordanti dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia.
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Il materiale probatorio acquisito ha consentto di:
- provare la piena operatività del “clan Falanga”, storicamente attivo nel comune di Torre del Greco e dedito alla commissione di delitti ( traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni, porto e detenzione illegale di arma da fuoco);
- provare l’esistenza di un gruppo criminale dedito al traffico di sostanze stupefacenti del tipo hashish, marijuana e cocaina, che si approvvigionava nell’hinterland napoletano per poi
rifornire numerose piazze di spaccio presenti in Torre del Greco;
- accertare l’esistenza di accordi per la spartizione dei proventi dei traffici illeciti sopra
menzionati tra il citato “Clan Falanga” ed il “Clan Ascione-Papale” (storicamente operante nel Comune di Ercolano ma con affiliati residenti anche nel comune di Torre del Greco);
- evidenziare un episodio estorsivo ai danni di una società napoletana operante nella gestione delle video-lottery, per l’installazione di slot-machines in un centro scommesse di Torre del Greco. Nello specifico Maurizio Garofalo, elemento di spicco dei Falanga, costringeva il titolare della società a versare al clan la somma di 500 euro mensili.
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