Non ce l’ha fatta stavolta Ciro Borriello. Dopo aver incassato l’assoluzione in ‘abusivopoli’, il sindaco di Torre del Greco è stato condannato oggi a tre anni e tre mesi di carcere per falso in atto pubblico e truffa ai danni del sevizio sanitario nazionale, in concorso con l’ex presidente del consiglio comunale Luigi Russo, condannato invece a due anni e sei mesi (per entrambi il pm della Procura oplontina, Emilio Prisco, aveva chiesto alla scorsa udienza tre anni e otto mesi di reclusione, ndr) .

La vicenda risale al 2007. Per il giudice monocratico del Tribunale di Torre Annunziata, Maria Laura Ciollaro, Borriello, chirurgo di professione, alterò i dati della cartella clinica relativi all’operazione di addominoplastica cui si sottopose, nel 2007 e presso la Clinica ‘Due Torri’ di Santa Maria La Bruna, l’ex presidente del consiglio comunale Luigi Russo.

Un intervento correttivo ed estetico ‘spacciato’ per una banale ernia per ottenere rimborsi Asl. Da lì prima l’azione per il risarcimento in sede civile di Russo, poi l’esposto in Procura nel 2012. L’inizio di una lunga battaglia giudiziaria tra politici ex alleati e oggi giunta all’epilogo in primo grado. Il sindaco è stato anche interdetto dai pubblici uffici per cinque anni. La pena accessoria, tuttavia, scatterà solo al momento della sentenza definitiva.

'NO' ALLA SEVERINO La legge che stabilisce la sospensione dall'incarico di un amministratore pubblico, su richiesta del prefetto e del ministero dell’interno, per un periodo di almeno diciotto mesi per i condannati, anche solo in primo grado, in questro caso non si applica. Le norme su sospensione e incandidabilità, infatti, riguardano le condanne per reati come corruzione, concussione, abuso d’ufficio e peculato.

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