“Ida Fontana fu uccisa verosimilmente da nove colpi di bastone forti e determinati, inferti senza riuscire a difendersi, alzando le braccia. Per poi cadere al suolo priva di vita”.

E’ solo uno stralcio, il più cruento, della relazione medico-legale depositata nel fascicolo del processo che si aprirà il 16 dicembre a Napoli, dinanzi ai giudici della quarta sezione in Corte d’Assise, per l’omicidio di Ida Fontana, 71 anni di Torre Annunziata, massacrata a picconate dal marito Umberto Scassillo (70), reo confesso dopo il delitto consumatosi nella villetta dei due coniugi, in via Nazionale, lo scorso 20 aprile.

Una perizia-choc (finora si era ipotizzato che le picconate inferte alla testa della vittima fossero ‘solo’ tre, non nove, delle quali “cinque frontalmente, altre quattro forse alle spalle”), che oggi agevola la rapida modifica del capo d’imputazione a carico di Scassillo. Il 70enne andrà infatti alla sbarra non più come colto da "un raptus improvviso", ma perchè causò la morte della compagna di una vita in conseguenza di "premeditazione".

E’ l’ipotesi formulata dal pm della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, Marco Mansi, che ha chiesto il giudizio immediato per l’imputato. Scassillo si consegnò alle 11 (subito dopo l’atroce delitto) ai carabinieri di Torre Annunziata. L’uomo indossava “una camicia a quadri, con pantaloni macchiati di rosso in alcuni punti”. L’omicidio – questa la ricostruzione fatta da Scassillo nella caserma di via dei Mille – nacque “dopo un’accesa lite con la donna, per questioni riferite ad un presunto amante” di Ida Fontana.

Umberto Scassillo, difeso dagli avvocati Michele Riggi e Ivanmarcello Severino, rischia ora una condanna a trent’anni di galera. I legali del 70enne, dopo la notifica dell’avviso d'udienza a Napoli, avranno 15 giorni di tempo per depositare nella cancelleria del gip la richiesta per accedere ad un rito alternativo. Scelta che ricadrà sull’abbreviato, con ritorno del processo al Tribunale di Torre Annunziata. Una strada quasi obbligata verso lo sconto della pena.

  

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