La fermezza di una 13enne che difende la madre vessata. Una storia di violenza che va in frantumi davanti alla maturità di una bambina e alle manette dei Carabinieri.

Luisa (nome di fantasia) ha solo 13 anni, ma una forza d’animo che sorprende anche gli adulti. Vive a Torre del Greco con la madre, una sorellina di 9 anni e due fratellini, uno di 5 e l’altro nato da pochi mesi. A settembre compirà 14 anni, ma ha già dovuto affrontare il lato più duro e violento della vita.

Il padre non vive più in casa da settimane. La relazione con la madre si è chiusa con un gesto brutale: un calcio allo stomaco, l’ennesimo atto di una lunga catena di maltrattamenti, insulti e minacce. Ma quella notte, l’uomo è tornato. Furente, ha infranto il vetro di una finestra per entrare in casa. Ha raggiunto la camera da letto e ha aggredito la donna, stringendole il collo con una mano e impugnando con l’altra un cacciavite arrugginito.

I bambini piangono, spaventati. Luisa trattiene le lacrime, stringe a sé i fratellini e poi corre dalla madre. Con lucidità sorprendente, afferra il telefono e chiama i soccorsi. Si rivolge al padre con parole calme, quasi adulte: “Vai via, altrimenti poi non ci vedi più.” Gli promette che tutto si sistemerà, che troverà una scusa per il vetro rotto, che nessuno lo giudicherà. Ma nel frattempo chiama i Carabinieri.

Sette minuti dopo, i militari della sezione radiomobile di Torre del Greco trovano il 37enne in strada. Viene arrestato con le accuse di maltrattamenti in famiglia, danneggiamento e violazione di domicilio.

Luisa, con il suo coraggio e la sua maturità, ha messo fine a un incubo. E restituito alla madre e ai fratelli un briciolo di speranza.

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