Mille persone, una folla incontenibile di torresi sparsi per il Rio, quel quartiere dove disagi e storie tristi sono quasi all’ordine del giorno. Questa sera, però, quello stesso quartiere si è illuminato con tante fiaccole sparse qua e la e con delle candele che segnavano un percorso, quello dritto per la casa di Pietro Spineto. Hanno voluto salutarlo a modo loro, lì, in quei vicoletti dove l’hanno visto crescere  e purtroppo morire, per un colpo esploso da un suo amico 15enne. Tanti i ragazzini, tutti in strada col volto incuriosito e al tempo stesso dispiaciuto, come se quella tragedia ancora non l’avessero compresa.

Le volanti del commissariato hanno scortato l’enorme corteo da piazza Luigi Palomba fino a giù a mare, dove si è mossa quella enorme massa di persone. Nessun momento critico, nessuna tensione: soltanto canti e preghiere per Pietro, in capo al corteo i familiari del ragazzo, con il volto ancora segnato dal dolore. Una serata da ricordare, a differenza di tante altre, perché ha segnato la volontà di guardare avanti e di far si che episodi del genere non avvengano mai più.

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I funerali

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