Il suo centro estetico a Torre del Greco è stato multato dalla guardia di finanza, perché risultato aperto malgrado l’ordinanza anti contagio non lo permettesse.

Nunzia Andretti, proprietaria del negozio Petra, aveva deciso di alzare la saracinesca per protestare contro le misure troppo restrittive decise dal premier Conte negli ultimi Dpcm. “Il giorno 3 dicembre decadeva il divieto per i centri estetici di rimanere chiusi ma quella sera, Conte, anziché chiarire ed elencare le attività che dal giorno dopo avrebbero potuto aprire, ci ha lasciato nell'incertezza più totale. Il giorno dopo io, insieme a tantissime colleghe, decidemmo di aprire bottega perché stufe di essere state dimenticate da un governo che aveva fatto scelte sbagliate. E in più non ci aveva nemmeno considerato tra i 'negozi' liberi di aprire. La mia apertura nonostante i divieti del dpcm non era mirata a un venale tentativo di fare cassa bensì voleva rappresentare l'intolleranza di una donna che si vede costretta a chiudere le serrande da un giorno all'altro senza una spiegazione valida”

Nunzia non ci sta a vedere i propri sforzi andare in fumo. “Sono certa che la mia protesta sia stata utile alla mia categoria. Le imprenditrici come me mi sostengono perché mi sono sacrificata anche per loro e come loro rappresento l'economia del nostro Paese. Mentre il governo ci gira le spalle. . La mia missione è la cura dell'estetica e dare serenità alle donne a cui risolviamo problemi come quelli podologici o dermatologici. Siamo orgogliose di accontentare quelle donne che si rivolgono periodicamente a noi per sistemare, con il biotatuaggio all'hennè, sopracciglia devastate dalle chemioterapie. A tal proposito voglio sottolineare che alle donne che hanno bisogno di noi ma hanno difficoltà economiche abbiamo dedicato un particolare giorno del mese dove possono usufruire Gratuitamente dei nostri trattamenti”.

Infine ha aggiunto. “Non ho commesso nessun reato, non ho ostacolato il lavoro altrui, non ho fatto abusi e non evado le tasse. Lavoro onestamente per me, per la felicità delle mie clienti e per dare lo stipendio a 3 persone. Ho sempre lavorato nel rispetto di tutte le norme anticovid e ho investito tanti soldi anche nell'acquisto di dispositivi di sicurezza che lo Stato non mi ha restituito.Tutti i miei concittadini sostengono la mia impresa e anche tutte quelle attività che, come la mia, danno lavoro alle famiglie Torresi. Le illegalità sono altre, e vanno cercate altrove, lontano da me”.

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