“Ho accettato di venire a Torre del Greco per ricordare Gennaro Vitiello, perché non si trattava di una commemorazione ma andavamo a ricordare un amico e una persona fondamentale per la mia carriera e per quella di tanti altri artisti”. È felice Peppe Barra quando ritira, dalle mani di Cordelia ed Elisabetta Vitiello, figlie del compianto e mai dimenticato regista, il premio dedicato a Gennaro Vitiello. Barra si unisce a persone del calibro di Toni ServilloGiulio Baffi e Giancarlo Giannini, che prima di lui si sono visti assegnare il “Premio Gennaro Vitiello”, intitolato al regista scomparso nel 1985, direttore del Teatro Esse e fondatore poi della Libera Scena Ensemble.

La consegna del riconoscimento a Peppe Barra è avvenuta nel corso della manifestazione pubblica svoltasi al liceo scientifico Nobel e che ha visto la partecipazione di centinaia di persone: “È stato un bel momento per ricordare papà – spiega Cordelia Vitiello – ma anche per sancire che questa iniziativa deve diventare un momento fisso ogni anno, perché un cittadino illustre per la nostra città e per la cultura non solo napoletana va celebrato con momenti mirati. Mi fa piacere che su questo il Comune, rappresentato dal sindaco Giovanni Palomba e dall’assessore agli Eventi Anna Pizzo, e la Regione, grazie all’interessamento della consigliera Loredana Raia, si sono trovati concordi”.

Moderati da Ermanno Corsi, nel corso della serata promossa dall’associazione Scena Sperimentale Gennaro Vitiello, sotto l’organizzazione tecnica e scientifica di Form.it, sono intervenuti tra gli altri il critico e presidente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, Giulio Baffi; il presidente della Fondazione Poesia e Storia, Rino Mele; il professore dell’Università Roma Tre, Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo, Stefano De Matteis; lo scenografo, Giovanni Girosi; la dirigente scolastica del liceo scientifico Nobel, Annunziata Langella.

Barra ha raccontato diversi aneddoti dei suoi inizi segnati dalla regia di Gennaro Vitiello: “Arrivai al teatro Esse – ha raccontato – abituato ad avere uno spazio standard, diviso dalla gente dal sipario. Quando chiesi “dov’è il teatro”, Gennaro mi rispose che era lì, in una sorta di scantinato. Era un innovatore e quel suo modo di porre ha portato fortuna a me e a tanti come me che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e lavorarci”.

Durante la serata è stato ringraziato l’accademico, drammaturgo e scrittore italiano, Paolo Puppa, già ordinario di Storia del Teatro e dello Spettacolo all’Università di Venezia, che lo scorso ottobre ha avviato la “biblioteca teatrale di Gennaro Vitiello”, con la pubblicazione de “La magia della farfalla” di Federico Garcia Lorca tradotto e messo in scena da Vitiello nei primi anni ’60. È stato anche annunciato come il professor Puppa, grazie al lavoro cui sta collaborando per le voci teatrali dell’Ottocento e del Novecento, farà inserire Gennaro Vitiello nel dizionario biografico degli italiani celebri della Treccani.

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