Doveva essere una festa dal sapore dolce, è invece si sta rivelando un amaro banco di discussione. A Torre del Greco in questi giorni è di scena "CioccolaTorre", la Festa del Cioccolato organizzata dall'Associazione "Hobbisti Millemani" e patrocinata dal Comune di Torre del Greco. Una quattro giorni partita giovedì mattina per concludersi la sera di San Valentino, che ha invaso la centralissima piazza Santa Croce, presa d'assalto da casette di legno (quelle già viste e contestate da popolo e Chiesa durante le festività natalizie, ndr) occupate da commercianti e maestri cioccolatai intenti nell'esposizione e la vendita di cioccolato.

Un'idea commerciale, che ha però solo privileggiato gli "standisti" e complicato i piani dei negozianti torresi. Così, in appena 48ore, è partita la caccia al colpevole.

LA POLEMICA – Tra commercianti e Amministrazione Comunale negli ultimi mesi, complici anche i problemi di viabilità, non scorre buon sangue. E quella di "CioccolaTorre" si è presentata come la classica goccia da far traboccare il vaso. Con l'arrivo dei cioccolatai in piazza Santa Croce molti bar e pasticcerie del centro storico hanno prontamente lamentato un calo delle vendite. Un colpo basso in prossimità del San Valentino, d'altronde autorizzato proprio dal Sindaco con il patrocinio morale all'evento. Ed ecco che sui social sono scoppiate le polemiche. Portavoce, il presidente del comitato di quartiere "Il Progresso", Vincenzo Porzio, che ha ripetutamente attaccato l'organizzatrice dell'evento, Maria Consiglia Izzo, e la scelta dell'amministrazione comunale. Un parere condiviso dai più, ma che ha trovato anche un inatteso sostenitore.

IL DIETRO FRONT – A sorprendere tutti, infatti, è stato lo stesso Sindaco corallino. A margine dell'ennesima lite social tra commercianti e organizzazione dell'evento, Ciro Borriello si è pubblicamente schierato contro gli "Hobbisti Millemani" e il "CioccolaTorre". Una condanna pubblica al progetto dalla stessa amministrazione promosso e patrocinato che suona come una mera ammissione di colpa, ma non ricuce lo strappo con il commercio locale.

Gennaro Scognamiglio

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