Torre del Greco, protocollo d’intesa con la Fondazione Convivenza Vesuvio
Assessore Ramondo: 'L’obiettivo è valutare un piano che riguardi le altre province campane'
06-05-2025 | di Redazione

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“Il proposito che alimenta il nostro lavoro si basa sulla convinzione che il piano, così come previsto da Ministero e Regioni, prevede uno ‘spostamento’ della nostra popolazione in Lombardia senza tenere conto di alcuni elementi essenziali, come un piano di fattibilità e l’individuazione dei siti dove accogliere le persone in caso di ripresa delle attività eruttive del Vesuvio”. Sono le parole del sindaco Luigi Mennella e dell’assessore alla protezione civile Antonio Ramondo a margine della sottoscrizione del protocollo d’intesa con la fondazione Convivenza Vesuvio, sottoscrizione che segue la delibera con la quale l’amministrazione comunale ha aderito al programma che prevede uno spostamento nel Casertano dei cittadini residenti a Torre del Greco qualora dovessero esserci le esigenze legate ad una imminente ripresa delle attività vulcaniche.
Una firma, quella avvenuta oggi, martedì 6 maggio, a palazzo Baronale: il documento ufficiale è stato sottoscritto dal primo cittadino e dal presidente della fondazione Convivenza Vesuvio, Vincenzo Coronato. Presenti, insieme all’assessore Ramondo, anche il deputato Alessandro Caramiello (che giovedì incontrerà il ministro alla protezione civile Nello Musumeci per consegnare questo e altri protocolli sottoscritti da varie amministrazioni di città ricadenti nella cosiddetta zona rossa del Vesuvio), l’assessore Laura Vitiello e i consiglieri comunali Salvatore Romano (Pd) e Mirko Gallo (M5s).
Il protocollo firmato da Luigi Mennella e Vincenzo Coronato è composto complessivamente da dieci articoli. Nello stesso viene specificato come il “progetto Vesuvio” stabilisca che “l’allocazione della popolazione di Torre del Greco è prevista nella provincia di Caewerta per logica di contiguità territoriale”, e come il documento abbia il proposito di realizzare “la costruzione di un vasto consenso sulle linee di azione da condurre, che mirano a sensibilizzare la popolazione nei confronti del rischio” e “l’impostazione di un programma di incentivazione al trasferimento graduale ed organizzato della popolazione da limitare all’interno del territorio regionale”.
Sulla scorta del protocollo, il Comune di Torre del Greco “si fa promotore di attività di formazione ed informazione della cittadinanza circa le nuove disposizioni legislative in materia di rischio vulcanico, spiegandone i vantaggi che arrecano al tessuto socio-economico locale”, informando al contempo “ciascun nucleo familiare delle nuove disposizioni legislative e dei principi da cui muove, delle possibili aree di accoglienza, dei mezzi, dei tempi e dei percorsi in caso di emergenza in linea con quanto indicato nel progetto Vesuvio”.
“Il proposito dell’amministrazione – conclude Ramondo – è di puntare l’attenzione su tutte e quattro le province campane, che potrebbero ospitare i nostri concittadini in caso di imminente rischio legato al Vesuvio. In tal senso, sono già stati avviati importanti contatti. Insieme a questo lavoro, è nostra intenzione promuovere un censimento delle possibili seconde case dei torresi, in modo da avere un quadro preciso anche di eventuali alloggi già a disposizione delle famiglie in caso di necessità”.
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