Dopo il triplice fischio, tutti stretti nella metà campo ad attendere il finale da Mondragone. Un'attesa durata tre minuti. Poi le braccia al cielo di un intero stadio. La Turris torna in D dopo appena un anno di inferno. Una promozione che per Torre del Greco ha sul serio il sapore del riscatto. Ancora una volta la Turris è riuscita nell'impresa di rinascere dalle proprie ceneri. Appena nove mesi fa pareva che la Torre del Greco di fede corallina dovesse sul serio rassegnarsi a restare senza calcio. Ed invece, la tenacia, l'ostinazione e la passione di Checco Vitaglione e Giuseppe Giugliano, dell'addetto stampa Raffaele Romano, del diggì Enzo Calce, del dirigente amministrativo Filippo Sansone, degli sponsor Antonio Palomba, Vincenzo Aprile e Pasquale Borriello, sono riusciti nell'impresa di restituire lustro alla casacca corallina. Fondamentale, nell'economia dell'intera stagione, il sostegno fornito dal Sindaco Ciro Borriello e dall'intera Amministrazione Comunale.

Un'impresa che non si limita alla promozione sul campo. Va oltre. La Turris e Torre del Greco si sono di nuovo compattate, riscoprendo il piacere di stringersi e sostenersi a vicenda.

Particolare l'atmosfera che avvolgeva Viale Ungheria ed il Liguori prima ancora che avesse inizio la sfida contro il Gladiator. Un'attesa quasi elettrica, mista alla consapevolezza di meritare il salto di categoria. Notevole il colpo d'occhio del comunale, che prima del fischio d'inizio ha rivolto il suo tributo all'Ing. Salvatore Gaglione, storico presidente corallino degli anni '70.

Un primo tempo avaro di emozioni. Una ripresa in cui prende piede la consapevolezza di dover premere sull'acceleratore. Un ultimo sforzo per poi godersi la festa. Sudata e meritata.  Da Mondragone tutto tace. Il Volla è in inferiorità numerica, ma la Sessana non sfonda. Majella sigla il vantaggio con un agevole tap- in. Un boato scuote il Liguori, mentre l'aeroplanino corallino bissa gli scatti già provati proprio contro la Sessana. Grezio potrebbe risparmiare il solito carico di sofferenza finale, ma il palo gli nega la gioia del raddoppio dagli undici metri. Poi, ancora lui. L'aeroplanino vola sempre più in alto in classifica marcatori, raggiungendo quota 23. Ad una manciata di minuti dalla chiusura delle ostilità, l'ingresso in campo dell'indimenticato numero nove, che in casacca corallina ha collezionato novantanove presenze. Stavolta sulle spalle Vitaglione porta il numero 18. L'entusiasmo con cui il pubblico della tribuna e dei distinti scandisce il suo ingresso in campo ha dell'incredibile. L'emozione è forte. Per Vitaglione, come per i tifosi. Poi il triplice fischio e quei tre minuti che restano ancora da attendere. Solo tre minuti, quelli che mancano per il finale di Mondragone.

Il primo passo è stato mosso. La Turris torna in D con un titolo che appartiene alla città. Ha tenuto a precisarlo nel post partita Checco Vitaglione.

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