Torre del Greco, scontri tra tifosi della Turris. Guerriglia a colpi di caschi e sedie: 5 arresti
Diciassette divieti di dimora
17-07-2025 | di Redazione

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Si affrontarono in strada, nel centro cittadino, di domenica e ancora in pieno giorno a colpi di caschi, aste e cinture. Non solo: utilizzarono suppellettili e sedie di un bar della zona come vere e proprie armi. Uno scenario da guerriglia urbana che mise in pericolo l'incolumità dei passati e degli automobilisti. Era il 26 gennaio e il pretesto per questi violenti scontri era una partita di calcio. O meglio, la situazione della squadra sostenuta da ambo le fazioni, appartenenti a gruppi organizzati di sostenitori della Turris, formazione militante fino alla scorsa stagione nel campionato di serie C.
A quasi sei mesi dai disordini, verificatisi in particolare a corso Vittorio Emanuele, a ridosso del bar La Torre, è arrivata la svolta: gli agenti del commissariato di polizia di via Sedivola hanno infatti eseguito un'ordinanza cautelare, emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina, nei confronti di 22 persone: tre sono finite in carcere, due ai domiciliari mentre le restanti 17 sono state raggiunte da provvedimento di divieto di dimora con obbligo di firma presso la polizia giudiziaria in occasione degli incontri della futura squadra di calcio di Torre del Greco (oggi la compagine locale è stata esclusa per le inadempienze societarie). I fatti risalgono allo scorso 26 gennaio, quando era in programma la sfida Turris-Sorrento: protagonisti i tifosi appartenenti ai gruppi organizzati denominati "Hijos de Barrios" e "Ultras Torre del Greco". A dividere le opposte fazioni dei sostenitori torresi, l'atteggiamento da tenere nei confronti della squadra e in particolare della società, tra chi pretendeva di disertare le partite interne e chi invece voleva recarsi lo stesso allo stadio nonostante le continue inadempienze di carattere burocratico portate avanti dalla dirigenza, inadempienze che stavano di fatto minando il futuro del club (poi cancellato dal calcio professionistico a stagione ancora in corso). Agli indagati vengono contestati i reati di rissa e danneggiamento aggravati, nonché di lesioni personali aggravate dall'uso di armi e dalle circostanze di aver commesso il fatto in più persone riunite e con il volto travisato. Per tutti le contestazioni sono aggravate dal fatto che tali condotte sono state commesse in occasione e a causa di manifestazioni sportive. Cinque ultrà risultano inoltre indagati perché avrebbe anche violato gli obblighi e i divieti imposti loro dal Daspo che avevano ricevuto dal questore di Napoli e che avrebbe dovuto impedire di poter partecipare a manifestazioni legate alla squadra di calcio cittadina. In tutto sono 24 le persone indagate (risultano coinvolti anche due minori): intorno alle 16.45 dell'ultima domenica dello scorso gennaio, due gruppi di tifosi vennero allo scontro nella zona di corso Vittorio Emanuele, in un'area non certo prossima allo stadio. I gruppi, appartenenti alle sigle "Hjos de Barrios" e "Ultras Torre del Greco", si affrontarono nei pressi del bar La Torre, danneggiando alcune suppellettili all'interno del locale, nonché i tavolini e le sedie posti all'esterno dell'esercizio, utilizzati in alcuni casi anche come corpi contundenti. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, i soggetti a vario titolo coinvolti nei disordini, si scontrarono in più punti della sede stradale e a più riprese, dando luogo ad una vera e propria guerriglia urbana, arrivando a mettere in pericolo l'incolumità dei passanti e degli automobilisti, costretti con manovre pericolose a fare inversione di marcia per allontanarsi dalla zona. L'indagine portata avanti dalla polizia si è avvalsa delle immagini estratte dagli impianti di videosorveglianza cittadina, consentendo agli agenti di identificare i partecipanti alla rissa (24 persone di cui due minori) e di ricostruire l'accaduto, permettendo di appurare l'utilizzo di armi improprie come aste, caschi, cinture ed oggetti atti ad offendere, insieme al lancio all'indirizzo dei "rivali" di sedie, sgabelli e tavolini del bar.
Dopo le formalità di rito le tre persone destinatarie dell'ordine di custodia cautelare in carcere sono state portate nel penitenziario napoletano di Poggioreale, mentre altre due sono state poste agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni. Al resto dei soggetti coinvolti (tranne uno attualmente all'estero) è stata notificata la misura del divieto di dimora a Torre del Greco e l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria in occasione di tutte le partite di calcio della prima squadra di Torre del Greco.
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