‘Torre Democratica’, è scontro con Starita: “Non siamo stampella del sindaco. Il Pd? Partito di caporali”
Durissimo affondo del gruppo consiliare dopo il ‘benservito’ all’ex assessore Savarese
24-08-2015 | di Salvatore Piro
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Approvato in fretta e furia il bilancio pluriennale (il secondo più veloce della storia a Palazzo Criscuolo, ndr), è subito nuova ‘bagarre’ politica al Comune di Torre Annunziata. Ad infiammare l’ultima seduta del Consiglio cittadino è infatti la lettera aperta contro il sindaco Giosuè Starita e il suo partito, il Pd, letta oggi in aula dal portavoce del gruppo di ‘Torre Democratica’, Pasquale Iapicca.
Iapicca, coi consiglieri Aldo Ruggiero e Davide Alfieri, dice ‘no’ a un bilancio “che non tiene conto del debito di 4 milioni dell’Ente nei riguardi della Multiservizi”, frutto di “una condotta politica scorretta e vigliacca dell’intera maggioranza”. In sintesi, la Federazione nata solo a marzo con UDC e ‘Orgoglio e Dignità’ si tira fuori dai giochi, non offrendo alcuna ‘sponda’ all’ennesimo restyling in ‘salsa’ Dem in Consiglio comunale.
LA QUESTIONE SAVARESE. La durissima denuncia di ‘Torre Democratica’ parte dall’interpartitico del 5 agosto nel quale “il Pd – tuona sempre Iapicca - di concerto con la maggioranza ci chiedeva di far dimettere il nostro assessore Savarese (Francesco, prima a capo delle Attività Produttive a Torre Annunziata, ndr) accusandoci senza prove di un sostegno alle regionali per il centro-destra di Caldoro”. Un’azione definita oggi in Consiglio “piratesca e arrogante, foriera di scenari con protagonisti gli stessi caporali politici che da trent’anni, ergendosi a ‘Santoni’, si spartiscono poteri e poltrone”.
LA REPLICA DEL PD. E’ il capogruppo dei Dem in Consiglio, Raffaele Ricciardi (nella foto), definito da Iapicca & co. come il vero “sindaco in pectore” , a rispondere oggi al durissimo affondo: “Non abbiamo mai offerto posti o poltrone a nessuno e il Pd non è depositario delle volontà altrui. La verifica della stabilità di governo ci sarà quanto prima. Già a settembre”.
RICCIARDI? UN ‘BUGIARDO’. “Il capogruppo del Pd mente sapendo di mentire. D’altronde, sa bene come si fanno alcuni moti carbonari…”. Questo il violento ‘J’accuse’ rivolto oggi dal consigliere in quota MPC, Aldo Ruggiero, allo stesso Ricciardi. La polemica sui numeri continua, non si placa. Anzi, si infiamma.
“Il Pd – rincara Ruggiero – ha accettato il ricatto di 8 consiglieri. La politica in città è davvero finita”. ‘Ricatto’ che, per ‘Torre Democratica’, “consente a Starita di portare a casa voti per approvare il bilancio. Voti senza i quali caro Sindaco – conclude la lettera-denuncia - oggi tu andresti a casa”.
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