Sette persone arrestate, una sottoposta ad obbligo di dimora: è il bilancio di una operazione portata a termine dalla Guardia di Finanza di Salerno che ha smantellato un gruppo dedito al traffico internazionale di stupefacenti del tipo cocaina, spaccio e produzione di documenti falsi.

Il gruppo - secondo l'attività investigativa svolta dalle Fiamme Gialle - operava nei comuni del vesuviano ed era composta da personaggi residenti nei comuni di Ottaviano, Castellammare di Stabia, Sant'Anastasia, Pompei e in provincia di Salerno. L'attività investigativa è stata coordinata dalla Direzione distrettuale Antimafia di Napoli.

Le misure cautelari eseguite stamani dai finanzieri del Gruppo Operativo Antidroga di Salerno con la collaborazione dei colleghi del comando provinciale di Napoli, sono state disposte dal Gip del Tribunale di Napoli.

Le indagini svolte dalle fiamme gialle e coordinate dalla DDA di Napoli presero il via nel 2015 quando gli investigatori individuarono un carico di 30 kg di cocaina proveniente dall'Ecuador ed inizialmente destinato al porto di Salerno. Ma il 29 di aprile del 2015 il carico fu sequestrato nel porto di Ambarli, in Turchia, dalle autorità del luogo, informate attraverso i canali internazionali antidroga.

Prima di apprendere del sequestro l' organizzazione criminale cercò di entrare in possesso dei trenta chilogrammi di cocaina nel porto bulgaro di Burgas, dove era destinato il container contenente lo stupefacente. La gestione di quel carico mai approdato in Italia - secondo gli investigatori - fu causa di dissidi all'interno dell'organizzazione e le divergenze sorte avrebbero portato all'omicidio di Nicola Annunziata, di 57 anni, avvenuto a Mugnano del Cardinale (Avellino). L'uomo morì il 4 maggio del 2015 dopo alcuni giorni di agonia. Per l'omicidio di Annunziata è imputato dinanzi all'autorità giudiziaria avellinese Luigi Bruno, 48 anni, di Sant'Anastasia, arrestato stamani perché ritenuto appartenente all'associazione criminale. L'uomo era già detenuto.

Assieme a Bruno sono finiti in carcere: Mario Sanges, 55 anni di Napoli; Giovanni Esposito, 55 anni di Pozzuoli; Giuseppe Caputo, 60 anni di Vietri sul mare; e Vincenzo Melisse, 51 anni, di Castellammare di Stabia. Ai domiciliari sono finiti: Pasquale Liguoro, 68 anni di Torre del Greco; e Giovanni Piedepalumbo, 44 anni, di Castellammare di Stabia.

Oltre al reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti sono stati contestati anche l'importazione della droga con l'aggravante della transnazionalità e l'utilizzo, per alcuni degli indagati, di falsi documenti. Il gruppo poteva vantare contatti con soggetti di nazionalità ispanica e colombiana, referenti per i fornitori d'oltreoceano, e con soggetti bulgari, attivi per il tentativo di recupero della droga. I finanzieri hanno provveduto ad effettuare un sequestro preventivo di beni per un valore di circa 500mila euro, tra cui aziende, quote societarie, conti correnti, autovetture e motocicli riconducibili agli indagati. 

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