Trafugavano opere d’arte dagli appartamenti per rivenderle poi al mercato nero, anche in Francia. Un sodalizio con base a Napoli e provincia ma con ramificazioni in tutta Italia.

All’alba di venerdì 26 luglio è scattata l’operazione “Antiques” che ha portato 4 persone agli arresti domiciliari, emessi dal Gip presso il tribunale di Reggio Calabria, oltre a 20 decreti di perquisizione emessi dalla Procura della Repubblica locale per i quattro, ritenuti responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione di opere d’arte, quali dipinti, sculture in bronzo e marmo, oggetti chiesastici, provento di furto in territorio nazionale ed alla loro esportazione illecita, per la successiva commercializzazione in ambito internazionale. Si tratta di Luigi Benducci, 39 anni, Pasquale Iuliano, 51 anni, Giuseppe e Raffaele Petti, 68 anni, tutti residenti a Napoli; Giuseppe Pedata, 46enne napoletano ma residente a Castrezzato, in provincia di Brescia.

Le ordinanze di custodia cautelare sono arrivate al termine di una complessa attività d’indagine diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri e coadiuvata dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dai Sostituti Giovanni Calamita e Alessandro Moffa, sui territori di Reggio Calabria, Napoli, Brescia, Catania, Torre del Greco, Arzano, Melito di Napoli, Sant’Antonio Abate, Ischia, Castrezzato (BS), Isola del Liri (FR), Grana (AT), da parte dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Cosenza, coadiuvati da quelli del Reparto Operativo TPC di Roma, dei Nuclei TPC di Napoli, Roma, Bari, Perugia, Firenze, Monza, Torino, della Sezione TPC di Siracusa e dell’Arma territoriale.

Le indagini dell’operazione Antiques sono partite nel novembre 2015 dopo il controllo di un esercizio commerciale d’antiquariato di Reggio Calabria e corroborate anche da attività tecniche e di riscontro mediante l’utilizzo della Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.

Sono stati acquisiti numerosi elementi di colpevolezza del sodalizio criminale dedito alla ricettazione di beni antiquariali trafugati sul territorio nazionale e commercializzati anche tramite antiquari calabresi compiacenti ovvero esportati illecitamente per essere venduti presso fiere di settore in Francia, come Avignone e Montpellier. L’organizzazione aveva base a Napoli e provincia ma aveva ramificazioni fino al bresciano.

Diverse le opere recuperate, alcune anche di rilevante importanza, nonché un ingente quantitativo di oggetti d’antiquariato esportati in territorio francese, senza la prescritta autorizzazione dei competenti organi del MiBAC.

Tra i proventi di alcuni furti ai danni di abitazioni, è emerso anche un dipinto, olio su tela, del ‘700, raffigurante “Madonna con Bambino”, di Scuola Napoletana, trafugato nel 2014 da un palazzo nobiliare di Arcevia (AN). Al valico di Ventimiglia sono stati inoltre sequestrati centinaia di beni antiquariali, costituiti prevalentemente da elementi di arredo antico e di pregio, quali sculture in marmo e bronzo, consolle, dipinti su tavola e su tela, suppellettili antichi in argento, ceramica e porcellana, trasportati a mezzo di furgoni presi a noleggio per l’occasione dagli appartenenti al sodalizio criminale.

Il valore economico di tutti i beni sequestrati è stato stimato in circa 1,5 milioni di euro.


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