Tragedia a Ercolano, esplode fabbrica abusiva di fuochi d’artificio: tre morti
Due gemelle 26enni e un albanese di 18 anni spazzati via dalla deflagrazione: aperta un’inchiesta
18-11-2024 | di Marco De Rosa
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Calcinacci, lamiere, pietre, polvere e disperazione. Corpi maciullati da un’esplosione che ha sconquassato un quartiere e un’intera comunità a Ercolano. Il bilancio è pesante. Tre giovani vite spezzate in un pomeriggio di autunno inoltrato. Due gemelle 26enni, Sara e Aurora Esposito, e un 18enne di origini albanese, Samuele Tafciu. Erano tutti nell’appartamento di via Patacca quando sono saltati in aria.
La dinamica dell’incidente. L'appartamento, che secondo gli investigatori era stato adibito senza autorizzazione a deposito e laboratorio per la produzione di fuochi d’artificio, è stato teatro di un'esplosione devastante. La violenza dell'impatto ha distrutto tutto, a tal punto da rendere quasi impossibile l’identificazione. Il corpo del povero Samuele è stato trovato a oltre 50 metri di distanza dal luogo della tragedia, transennata dalle Forze dell’Ordine in un punto peraltro già impervio per natura. Luogo che ha reso i soccorsi piuttosto difficili.
Esplosione a Ercolano, tre vittime. Due sorelle gemelle di 26 anni e un 18enne al primo giorno di lavoro
Tragico bilancio in via Patacca. Edificio adibito a fabbrica illegale di fuochi d''artificio
Sul luogo della tragedia sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri, le ambulanze e la polizia locale. Le operazioni di soccorso sono state complicate dalla presenza di materiale esplosivo ancora attivo, motivo per cui le squadre della Scientifica hanno dovuto interrompere momentaneamente le analisi ed evacuare un’area del raggio di circa 200 metri, data anche l’ingente quantità di materiale esplosivo ancora presente. Le indagini sono condotte sotto il coordinamento della Procura di Napoli. Al momento, non ci sono segnalazioni di ulteriori dispersi, ma si è deciso di impiegare unità cinofile con cani molecolari per garantire che nessuna persona sia rimasta intrappolata tra le macerie.
Dolore e interrogativi. La comunità di Ercolano è sotto choc. Disperazione e rabbia tra i parenti accorsi numerosi sul posto. Non sono mancati momenti di tensione, con le Forze dell’Ordine che hanno trattenuto a fatica il dolore dei familiari. Qualcuno di essi ha accusato anche un malore. La loro tragica fine solleva domande sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e sull’utilizzo improprio di immobili residenziali per attività altamente pericolose.
Un appello per la sicurezza. Il sindaco Ciro Buonajuto hanno espresso cordoglio per le vittime e promesso un’indagine approfondita per individuare i responsabili. "Non possiamo permettere che simili tragedie si ripetano", ha dichiarato il primo cittadino. Nelle prossime ore si attendono aggiornamenti dagli investigatori e dalla Scientifica per fare luce su una tragedia che lascia dietro di sé un senso di vuoto e tante domande senza risposta.
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