Un parco della legalità al posto di Palazzo Fienga”. E’ la suggestiva idea del sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione.

Restaurare o abbattere il simbolo del malaffare? L’interrogativo resta. C’è di fatto che dopo lo sgombero avvenuto nel gennaio 2015, l’ex roccaforte del clan Gionta oggi è un rudere abbandonato e murato.

La volontà di realizzare un’area verde di pubblico utilizzo, dove i bambini possano giocare e divertirsi rientra tra le ipotesi caldeggiate dal Sindaco. Il futuro di Palazzo Fienga è stato oggetto di discussione dell’ultima seduta di consiglio comunale. Diverse le opinioni di maggioranza e opposizione, ma l’obiettivo unitario resta quello di destinare a nuova vita l’area.

L’assessore al patrimonio Emanuela Cirillo ha sottolineato l’importanza di “non lasciarlo un mostro nel deserto”, mentre il consigliere di opposizione Pierpaolo Telese ha auspicato un “confronto serio con la città per costruire una Torre Annunziata diversa, rimuovendo le macerie anche quelle sociali”. Restando sul fronte dell’opposizione, ha speso parole per il recupero della struttura anche Ciro Alfieri, che ha parlato di un “palazzo da cancellare, un’ipotesi possibile soltanto con i fondi pubblici, perché da solo il Comune non può andare lontano”.

L’idea di istituire un parco pubblico a disposizione della cittadinanza, magari con presidi di sicurezza al suo interno, potrebbe essere il contrappasso giusto per riqualificare l’immagine del quartiere, pesantemente condizionata dal suo passato.

“La delibera per Palazzo Fienga arriverà a valle di un percorso appena iniziato – ha spiegato il sindaco Ascione. Il primo passo è la manifestazione d’interesse. L’ipotesi più bella e suggestiva secondo il mio punto di vista sarebbe quello del parco della legalità. Questa città ha bisogno di spazi verdi, sul modello di Villa Parnaso, dove i bambini possono giocare. Per farlo, però, occorre superare una serie di vincoli, anche storici che insistono sul palazzo. Ma se la forza delle idee riuscirà ad essere percepita anche dai cittadini, sarà un’opera che potrà essere utile a cancellare il passato che porta con sé”.

Il fronte comune con l’opposizione potrebbe essere proprio questo: cancellare il passato per costruire un nuovo presente, fatto di verde, di sicurezza e legalità, di percorsi formativi e informativi al suo interno che possano valere anche da attrattore turistico: “Il problema serio – ha spiegato il primo cittadino – è che fare una cosa del genere costa tanto, calcolando che la struttura attualmente è parecchio malridotta. Una demolizione ci costerebbe molto meno, ma ora è presto per qualsiasi ipotesi”.

Prossimo passo la convocazione del tavolo istituzionale fissato per inizio settembre.

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