“Occorre votare con fermezza No alla riforma per evitare distorsioni della nostra Costituzione”. Gli applausi di oltre duecento persone hanno accompagnato gran parte dell’intervento del sindaco della Città metropolitana di Napoli, Luigi De Magistris, che ieri, domenica 6 novembre, al teatro Corelli di Trecase, ha presentato il libro ‘C’è chi dice no’.

Un appuntamento che guardava alle votazioni del 4 dicembre ma anche ad un nuovo modo di fare partito ed amministrare le città. “Stiamo lavorando per esportare il modello Napoli anche al resto della Città metropolitana – ha continuato il primo cittadino – per costruire finalmente un insediamento Dema diffuso su tutto il territorio”.

Torre Annunziata, emessi gli ordini di pagamento per presidenti, segretari e scrutatori del referendum del 12 giugno

Le somme spettanti sono disponibili presso la Banca Nazionale del Lavoro di via de Mille

A fare gli onori di casa il presidente del consiglio comunale cittadino, Vincenzo Cirillo, primo dei non eletti nell’assise napoletana proprio nelle liste di De Magistris. Cirillo ha sottolineato come nell’assemblea che abbraccia tutta l’ex provincia “bisogna riequilibrare una presenza dell’area vesuviana a sud di Napoli, poiché completamente estromessa dalla rappresentanza”.

Tanti gli interventi dei rappresentanti dei territori, delle associazioni e dei movimenti. A moderare l’incontro l’avvocato di Torre Annunziata, Pierpaolo Telese, da tempo vicino al capo dell’amministrazione napoletana, ma, ancora più importante, candidato sindaco in pectore della città oplontina a capo di un’ampia coalizione sociale. “C’è una crisi profonda del sistema che non si può risolvere con l’estromissione dei cittadini dalla scelta dei propri rappresentanti, come avviene oggi con la Città Metropolitana”, ha detto Telese, marcando il paragone con il Senato della riforma Renzi: “Con il Si alla riforma avremo rappresentanti scelti da consiglieri regionali e pochi sindaci”.

Quindi uno sguardo alla crisi dei partiti ed al modello proposto da De Magistris: “Sulle ragioni del no si può costruire un forte movimento meridionalista – ha concluso Telese – che riproponga la questione del divario nord-sud e costruisca una prospettiva di governo per rilanciare sviluppo ed occupazione”.

Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"