“Casa Famiglia era in condizioni raccapriccianti. Ora le ospiti ci sorridono”. Così Mario Trerè della cooperativa Hp Group ha parlato dei primi giorni nella struttura di  Torre Annunziata, nella quale si è sviluppato un focolaio che ha portato al decesso di due anziane contagiate dal Covid.

“Le ospiti si sono riprese e hanno percepito che c’è attenzione nei loro confronti –ha riferito- Quando sono arrivato, Casa Famiglia versava in stato di abbandono. In cucina c’erano rifiuti e non era stato nemmeno servito il pranzo. Ora la situazione sta migliorando. In 48 ore non è mai mancato un pasto caldo e tutte hanno ricevuto le dovute cure. Inoltre anche i familiari si sono tranquillizzati e non stanno recando alcun problema al nostro lavoro”.

Il dottor Trerè sta così salvando l’Rsa di Corso Umberto da una condizione davvero disperata. Tutto è partito da una chiamata fatta giovedì sera al sindaco Ascione. “L’ho telefonato e lui subito si è reso disponibile. Così venerdì siamo entrati nella struttura rispettando tutti i protocolli di sicurezza. Devo sottolineare che abbiamo ricevuto anche diverse proposte di lavoro e di collaborazioni volontarie. Abbiamo trovato tantissima disponibilità dai cittadini di Torre Annunziata”.

Il responsabile dell’Hp Group sta lavorando a tempo pieno in Casa Famiglia. “Questa notte sono rimasto in struttura assieme a mia moglie e due dei miei figli. Al risveglio una delle anziane mi ha sorriso e questo ripaga molto più di tanti beni materiali”.

Lo scenario, per quanto migliorato, è comunque piuttosto preoccupante. “Al momento ci sono otto ospiti di cui due allettate. Una è in condizioni precarie, ma dopo aver avvertito la famiglia si è preferito non ospedalizzarla visti i tempi di attesa. Mercoledì ci sarà un tampone di verifica da parte dell’Asl, ma già domani effettueremo in maniera autonoma il primo giro che ci dirà se il contagio è ancora presente”.