O - Sono quattro le persone denunciate per tre distinti episodi di truffa online scoperti dagli agenti della squadra anticrimine della polizia di Orvieto dopo che le vittime dei raggiri si sono rivolti al commissariato. Tra i denunciati c'è un ventenne della provincia di Caserta, accusato di aver prosciugato il conto alle Poste ad una orvietana di 63 anni, non completamente autosufficiente.

La signora ha ricevuto un sms, da un numero sconosciuto, in cui le si inviava un link da scaricare per fare un aggiornamento sul proprio conto corrente postale. Ha tentato di cliccare il link, senza però riuscire ad aprirlo e, immediatamente dopo, ha ricevuto una telefonata da un numero privato. Una voce femminile, dopo averle assicurato di essere una dipendente delle Poste, le ha detto che avrebbe provveduto lei a fare gli aggiornamenti necessari, chiedendole di fornirle telefonicamente i codici di accesso al conto personale, cosa che la signora ha fatto.

Subito dopo la telefonata, insospettita, la sessantratreenne ha scoperto sul proprio conto due addebiti di 2.990 euro ciascuno e, poco prima di riuscire a bloccare il conto, un terzo addebito per un importo di 2.860 euro. Gli accertamenti hanno portato all'individuazione di un numero utilizzato per le operazioni fraudolente di phishing, il 3314180262, intestato al ventenne.

Le indagini sono ancora in corso per identificare gli intestatari delle tre diverse carte PostePayEvolution, sulle quali sono confluiti i tre addebiti. Altri due casertani, padre e figlio di 53 e 24 anni, sono stati invece denunciati dopo che un quarantacinqueenne, sempre di Orvieto, ha ricevuto una bolletta del Servizio elettrico nazionale per un importo di circa 767 euro, relativa ad una fornitura intestata a lui ed alla moglie deceduta. C

hiamando il servizio clienti l'uomo ha scoperto che a nome della donna risultavano intestate altre nove utenze, con contratti attivati in varie parti d'Italia. E' emerso che la maggior parte dei residenti agli indirizzi presenti nei contratti erano estranei alla vicenda, mentre padre e figlio hanno fornito versioni contrastanti in merito all'attivazione del contratto dell'energia elettrica, contratto che poi è risultato essere stato registrato in modo fraudolento. Infine un tretaseieenne di Pompei è stato denunciato dopo che un uomo di 59 anni di Castel Viscardo ha versato la somma di 250 euro su uns carta Sisal Pay Money, intestata al campano, per l'acquisto di un cellulare che non ha mai ricevuto.

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