Si riteneva vittima delle ''fatture'' fatte dalla madre e ieri sera, per mettere fine a queste ''scemità'' - come le ha più volte definite nell'interrogatorio davanti al pm Emilio Prisco, alla presenza dell'avvocato difensore Maria Laura Masi - ha preso un cacciavite e ha inferto alla donna una serie ancora imprecisata di colpi.

Ad agire un uomo di 33 anni, da tempo in cura in un centro psichiatrico e in passato alle prese con problemi legati alla droga e all'alcol. Vittima la mamma, Brunella Cervasi, 55 anni.

La tragedia si è consumata nella serata di ieri ma, come hanno potuto ricostruire gli agenti del commissariato di polizia di Torre del Greco, agli ordini del primo dirigente Antonietta Andria, solo oggi si è avuta contezza di quanto fosse realmente avvenuto nell'appartamento occupato dai due in via dei Remaioli, arteria senza sbocco della più nota via Cesare Battisti. A capire che era accaduto qualcosa di tragico è stata la nonna del trentatreenne: il ragazzo, che ha raccontato di essere andato a letto dopo avere ucciso la mamma, è sceso stamane in strada e ha incrociato l'anziana, alla quale ha raccontato tutto. La scoperta, le urla, le telefonate alle forze dell'ordine anche da parte dei vicini, i quali credevano che tra mamma e figlio fosse scoppiata una nuova lite.

Nel mezzo una tragedia dai contorni familiari, l'ennesimo femminicidio a poche ore dalla giornata internazionale contro la violenza sulle donne, prevista per mercoledì 25 novembre. Il giovane è stato portato via dagli agenti, in un rione che conosceva la sua condizione e sapeva dei frequenti litigi con la madre, dalla quale aveva preso anche il cognome (la donna era infatti ragazza-madre). E alla polizia ha raccontato la sua ossessione: lui, titolare di una pensione di invalidità, non ammette che questa gli sia stata riconosciuta per i suoi problemi psichiatrici.

Agli inquirenti ha detto infatti di essere ''vittima delle fatture della scemità'' della madre, ''fatture'' alle quali ha deciso di dire basta armato di cacciavite. ''Ma ci è voluto del tempo per mettere fine a tutto questo'' ha detto nell'interrogatorio che ha preceduto il fermo in attesa della convalida del gip. Poi è andato a letto e solo a tarda mattinata ha raccontato alla nonna, incontrata per caso, i fatti. Ora per lui inizia un'altra storia: quella legata alla ricerca di una struttura che possa ospitarlo lontano dalla casa dove si è consumato l'atroce delitto.

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