Uccisa a colpi di pietra a 14 anni: 'L'assassino di Martina ha agito con crudeltà'
Così la Procuratrice: 'Altra aggravante la relazione affettiva che si era interrotta. Perso speranze quando abbiamo trovato i suoi occhiali’
31-05-2025 | di Redazione

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"Abbiamo contestato, ed il giudice ha condiviso, che Alessio Tucci, ha agito con crudeltà perché ha sferrato una serie di colpi sulla povera Martina. Ed un'altra aggravante che abbiamo contestato è che c'era una relazione affettiva, che si era interrotta".
Lo ha detto la procuratrice di Napoli Nord, Annamaria Lucchetta, nel corso di una conferenza stampa nel corso della quale sono state illustrate le fasi dell'indagine sulla morte di Martina, la ragazza di 14 anni uccisa ad Afragola dal suo ex fidanzato.
"Sia ben chiaro non c'era alcun segnale di criticità di questa relazione affettiva – ha proseguito la procuratrice – né ricevuta dalle forze né da questa autorità giudiziaria. Noi parliamo di una relazione affettiva tra una bambina di 14 anni ed un ragazzo di appena 18 anni. Quindi che criticità poteva esserci? Eppure Tucci ha ammesso di aver agito in questo modo crudele perché la povera Martina non voleva proseguire questa relazione, voleva continuare la sua vita non più con Tucci".
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La speranza di ritrovare Martina in vita "sono terminate quando abbiamo ritrovato gli occhiali che la povera ragazza non toglieva mai". Fondamentali per il ritrovamento del corpo "sono stati la geolocalizzazione del suo telefono cellulare e le immagini di videosorveglianza" ha aggiunto il pm sottolineando che la svolta si è avuta da una immagine che ha ripreso Martina, in compagnia di Alessio Tucci, nei pressi di un casolare nelle vicinanze del campo Moccia. La procuratrice ha ricordato che dinanzi a queste evidenze Alessio Tucci "non ha fatto altro che ammettere i fatti, ammissione che ha reso nell'interrogatorio di garanzia ".
"Bisogna mettere in campo tutte le azioni nel sociale. Che ognuno educhi bene i nostri figli", ha continuato la procuratrice che ha ripercorso le varie fasi investigative. "La vicenda di Martina mi ha portato alla mente quella accaduta due anni fa a Caivano, ovvero lo stupro delle cuginette di 13 e 14 anni che miracolosamente sono salve ma irrimediabilmente lese nella loro intimità. Ed anche in quel caso i presunti responsabili, già condannati, sono minorenni e appena maggiorenni".
"Io vorrei riportare un invito che già feci allora – ha proseguito - Ben vengono tutte le disposizioni normative per prevenire e reprimere questi reati ma a questo bisogna - e può apparire una frase scontata - mettere in campo delle azioni a monte a livello sociale, nelle scuole, nelle famiglie".
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