Trent’anni di carcere per omicidio volontario aggravato dai futili motivi. E’ questa la richiesta del pm Capuano della Procura di Napoli, nei confronti di Alfredo Galasso, 31enne reo confesso dell’omicidio di Raffaele Perinelli, ex calciatore di Turris e Gragnano, avvenuto lo scorso 6 ottobre.

Il processo con rito abbreviato dinanzi al gip Pietro Carola oggi si è spostato nell'aula bunker del Tribunale. Nella precedente udienza l'assassino ha chiesto perdono alla famiglia, in particolare alla mamma e alla sorella di Raffaele, Adelaide Porzio e Francesca, difese dall'avvocato Enrico Di Finizio, le quali hanno sempre sostenuto che l'uccisione di Lello, dopo una violenta lite scoppiata in una discoteca, una settimana prima dell'assassinio, fosse stata premeditata da Galasso, persona che i Perinelli conoscevano bene.

Nel corso della requisitoria il pm ha più volte sottolineato la scelta di Raffaele di intraprendere la strada della legalità malgrado fosse figlio di un camorrista e malgrado il contesto "a rischio" nel quale viveva.

Dichiarazioni accolte con soddisfazione dalla madre e dalla sorella della giovane vittima, Adelaide Porzio. La sentenza è prevista per il prossimo 28 giugno.

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