“Solidarietà e vicinanza alla squadra mobile napoletana che, durante le ore notturne, impegnata in servizi a tutela della sicurezza dei cittadini, ha visto i propri uomini sventare una rapina. Nella dinamica di quel servizio, purtroppo, è deceduto un ragazzo di 17 anni che, anche se in violazione della legge, avrebbe potuto salvare la propria vita se non avesse puntato la pistola ad un collega”.

E’ il commento della segreteria nazionale Upls si è schierata al fianco delle forze dell’Ordine che in queste ore sono sotto i riflettori a causa della morte di Luigi Caiafa, il 17enne ucciso mentre - secondo la ricostruzione della Polizia - tentava di rapinare con un complice, poi arrestato, tre ragazzi fermi in auto a Napoli.

"Come sindacato – si legge nella nota - siamo vicini al collega ed alla squadra mobile napoletana, tutta, anche se quando muore una vita a 17 anni, il dolore e lo sgomento pervade tutti, sia essi appartenenti alle forze dell'ordine che comuni cittadini. Il fenomeno della delinquenza minorile, purtroppo, è figlia di un tessuto sociale dove analfabetismo, disoccupazione, criminalità organizzata e, in alcuni casi assenza totale delle Istituzioni, contribuiscono all' arruolamento nelle fila della camorra di ragazzini che, figli di questa società malata, non hanno paura di impugnare armi e di incutere terrore tra la gente. Al di là del singolo episodio, vi è bisogno che la Stato crei nelle aree più depresse del Paese, occupazione, investimenti e sviluppo. Contrariamente, assisteremo sempre più spesso ad episodi in cui minorenni, con armi in pugno, saranno dediti alla commissione di reati".

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