“Siamo innocenti, vogliamo uscire”. Si giocano la carta del Riesame i due 15enni di Torre Annunziata arrestati per l’omicidio di Giovanni Guarino lo scorso 10 aprile. Entrambi sono detenuti nel carcere minorile di Nisida, dopo la decisione del gip del Tribunale dei Minori di confermare lo stato di fermo.

I due sono stati accusati da alcuni testimoni di aver inflitto le coltellate fatali al 18enne, che si trovava in un luna park in via Nazionale, zona Leopardi. Ma fino a questo momento non è mai stata trovata l’arma del delitto. Nemmeno l’amico ferito di Giovanni ha saputo fornire un’identità precisa agli inquirenti.

E’ su questi aspetti che si baserà la difesa impostata dall’avvocato Mauro Porcelli. Il legale ha presentato istanza al Riesame nei termini previsti e nei prossimi giorni ci sarà un nuovo interrogatorio.

I due 15enni di Torre Annunziata, entrambi legati da parentela con il clan Gallo-Cavalieri, puntano a tornare a casa. Nella loro versione di fatti hanno addirittura affermato di essere stati loro ad essere aggrediti. “Non eravamo armati” hanno dichiarato.

Una tesi che non è stata ritenuta credibile dal gip del Tribunale dei Minori, con entrambi che sono stati spediti al carcere di Nisida.

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