Restano in carcere. I due 15enne accusati di aver ucciso Giovanni Guarino e di aver ferito gravemente il suo amico Nunzio Abbruzzese resteranno dietro le sbarre. Così ha deciso il giudice, nell’udienza di convalida del fermo. Secondo il magistrato le prove raccolte a loro carico sono sufficienti a ritenerli direttamente coinvolti nel massacro alle giostre del rione Leopardi a Torre del Greco.

Nel corso dell’udienza i due hanno spiegato di essere estranei ai fatti e, anzi, di essere stati vittime di una rapina e di un’aggressione per un orologio e una collana di valore che indossava uno dei due minorenni. Una versione che però non ha convinto i magistrati che hanno disposto il trasferimento dei 15enni al carcere di Nisida.

Nel frattempo continuano le indagini per ricostruire l’accaduto, attraverso l’analisi dei sistemi di sorveglianza e al racconto dei testimoni oculari presenti al momento della tragedia. “L’amico di Giovanni scampato alla tragedia ha riferito al pm di non essere in grado di descrivere chi avesse il coltello e chi si è reso autore dell’aggressione, collocando fuori dalla scena del delitto anche uno dei due minorenni indagati – ha spiegato l’avvocato dei minorenni Mauro Porcelli -. Inoltre, l’unica videocamera utile presente sul posto ha solamente accertato la presenza di un folto numero di ragazzi che si allontanano frettolosamente dalla scena del crimine”.

Un dato che non è stato raccolto dal giudice che invece ha deciso per la convalida del fermo.

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