“Siamo in una fase delle indagini molto delicata dove il nostro avvocato sta effettuando numerosi rilievi per dimostrare l’estraneità dei nostri figli sulla morte di Giovanni Guarino. Siamo sgomenti per le parole usate dalla Dirigente scolastica del Marconi”. A parlare sono i genitori di uno dei minori accusati della morte del 19enne, ucciso con diverse coltellate tra le giostre di Leopardi a Torre del Greco. 

L’episodio, avvenuto la sera della Domenica delle Palme, è stato oggetto di riflessione nel corso del convegno sul bullismo che si è tenuto mercoledì a Torre Annunziata. La preside del Marconi Agata Esposito (scuola frequentata da uno dei ragazzi indagati, ndr), ricordando l’episodio, ha sottolineato l’importanza, in questi casi, di fare rete con le istituzioni e con le realtà del terzo settore.

“Quella vicenda rappresenta una sconfitta per il mondo della scuola, non siamo riusciti a salvarlo in tempo. Non presentava particolari problemi, ma ci era stato segnalato dai Salesiani. Si è reso colpevole di un fatto gravissimo”.

Definizione, quella di colpevole, che non è andata giù ai genitori del ragazzo. “Siamo indignati che la dirigente scolastica abbia espresso considerazioni gravi, emettendo una sentenza di condanna prima che la giustizia faccia il suo corso – si legge nella lettera inviata alla nostra redazione - Fino al terzo grado di giudizio tutti sono innocenti. Il nostro avvocato (Mauro Porcelli, ndr) sta effettuando diverse indagini per dimostrare, in fase processuale, l’estraneità di nostro figlio sulla morte di Giovanni Guarino. Per questo motivo preannunciamo la nostra intenzione di trasferire nostro figlio in un altro istituto scolastico. La scuola, anziché avere un approccio colpevolista, dovrebbe svolgere un ruolo educativo” conclude la lettera.

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