E’ giallo sul coltello che ha ucciso Giovanni Guarino. A cinque giorni dall’efferato delitto del 18enne, in un parco privato di giostre in via Nazionale a Torre del Greco, è ancora caccia all’arma che ancora non è stata ritrovata.

Sarebbe proprio il coltello, usato per l’accusa da uno dei due 15enni di Torre Annunziata fermati nelle ore successive, a togliere la vita a Giovanni Guarino nel corso della rissa che era scoppiata probabilmente per uno sguardo di troppo.

Secondo il racconto di alcuni testimoni, la vittima e il suo amico, Nunzio Abbruzzese, erano stati già aggrediti ancor prima di entrare la luna park. Solo mentre tentava la fuga Guarino si sarebbe poi trovato dietro al bancone di un bar per chiedere soccorso. L’area dov’erano situate le giostre ora è chiusa in segno di lutto e per decisione dei proprietari non riaprirà.

Nel frattempo i due baby killer di Torre Annunziata sono detenuti presso il carcere minorile di Nisida. Entrambi si sono professati innocenti, anzi hanno detto di essere stati loro vittima di un’aggressione. Inoltre hanno aggiunto di non aver mai colpito a morte Guarino. Tesi, quella presentata dal legale Mauro Porcelli, che non ha convinto il gip del Tribunale dei Minori che ha confermato il fermo.

Nel frattempo domani ci sarà l’ultimo saluto per Giovanni Guarino, con i funerali che si terranno alla Basilica di Santa Croce alle 15,30. Per l’occasione il sindaco di Torre del Greco, Giovanni Palomba, ha indetto il lutto cittadino.

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