“Parole testimoni incompatibili, inquirenti lontani dalla verità”. E’ questa la reazione da parte di Mauro Porcelli. L’avvocato difensore ha così parlato dopo la decisione da parte del Riesame di l'istanza di scarcerazione per i due 14enni di Torre Annunziata accusati di aver ucciso Giovanni Guarino lo scorso 10 aprile a Torre del Greco.

Entrambi, come affermato dallo stesso legale, hanno affermato ancora la loro innocenza gridandola a gran voce. Ma il Tribunale per i Minorenni, anche stavolta, non ha ritenuto credibile la loro versione dei fatti.

Queste le parole di Porcelli. “I soggetti presenti, sia il ferito che il presunto testimone oculare, hanno totalmente cambiato la loro originaria versione dei fatti e tra le loro nuove dichiarazioni sono emerse delle inconciliabili incompatibilità che fanno comprendere come gli inquirenti siano davvero assai lontani dalla verità.

L’attività difensiva non si ferma, abbiamo già predisposto numerose indagini investigative che prevedono la nomina di consulenti tecnici, tra cui medici legali, e si è provveduto a sollecitare in più occasioni il P.M. affinché vengano effettuati numerosi approfondimenti ed integrazioni d’indagine, con richiesta di riesumazione della salma e di visite sulla persona del soggetto ferito, proprio alla luce delle citate contraddizioni.

In attesa della motivazione, stante la ferma convinzione della totale estraneità dei due soggetti minorenni nei fatti, si preannuncia l’intenzione di ricorrere per Cassazione avverso il provvedimento del Riesame.  Noi continuiamo a fare il nostro lavoro e ad essere fiduciosi, oggi più che mai, soprattutto alla luce delle numerosissime incongruenze che sono emerse dalla lettura degli atti di indagine”.  

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