Era in compagnia di amici. Trascorreva una serata dopo avere finito il suo lavoro da pizzaiolo. Non è ritenuto appartenente alla criminalità organizzata Francesco Pio Maimone, il 19enne gravemente ferito e morto poi in ospedale la scorsa notte a Napoli. Secondo le prime risultanze investigative della Squadra Mobile di Napoli, coordinata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini, il giovane sarebbe rimasto coinvolto - ma non è ancora chiaro in che modo - in un litigio tra giovanissimi per futili motivi, forse scoppiato per uno sguardo di troppo.

Un piede pestato: sarebbe questo il motivo scatenante della sparatoria. Dopo il piccolo incidente gli animi tra due gruppi di ragazzi si sarebbero subito accessi e dalle parole si è passati direttamente alle armi, senza neppure passare per schiaffi e pugni. I colpi esplosi hanno raggiunto il giovane che, secondo quanto si è appreso, sarebbe addirittura estraneo alla diatriba. Il padre del 19enne risulta essere un pregiudicato per reati associativi, rapina, e truffa.

I colpi d'arma da fuoco sono stati esplosi davanti a un noto chioschetto della zona di Mergellina. La notte dello scorso 12 marzo la zona di Mergellina era stata teatro di un altro fatto di sangue, il ferimento di un giovane ritenuto legato alla camorra, colpito più volte mentre si trovava in auto. Molto gravi le ferite riportate: i killer l'hanno ferito gravemente all'addome e alla zona cervicale


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