Ucciso in piazza a Boscoreale: confessano i killer del 18enne
Era lui l'obiettivo dell'agguato, regolamento di conti in ambienti dello spaccio di droga
03-11-2025 | di Redazione
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Una lite sfociata in aggressione. Un episodio vecchio di una settimana che però andava comunque vendicato col sangue.
Secondo quanto hanno raccontato gli autori della spedizione, con l'intenzione di ferire e non di ammazzare. Ma i fatti raccontano di un finale diverso: una giovane vittima, appena 18 anni, deceduta nella disperata corsa verso l'ospedale, dove chi era con lui aveva deciso di portare l'amico nell'estremo tentativo di provare a salvargli la vita.
Ma Pasquale Nappo - il ragazzo raggiunto ad un'ascella da uno dei tre proiettili esplosi ad altezza d'uomo mentre alle 2.30 della notte tra sabato 1 e domenica 2 novembre insieme ad altre persone si intratteneva in piazza Pace a Boscoreale, prima presumibilmente di fare ritorno nell'abitazione in cui viveva con i genitori a Scafati (Salerno) - non ha avuto scampo.
Sulla versione di Antonio Abbruzzese e Giuseppe Esposito, i due giovani di 18 e 23 anni che si sono accusati del delitto, gli inquirenti intendono comunque vederci chiaro. I carabinieri del gruppo di Torre Annunziata sono ancora al lavoro, nonostante Abbruzzese ed Esposito - attorno ai quali si era stretto il cerchio dopo il lavoro condotto in sinergia da militari dell'Arma e Procura oplontina - si siano consegnati in caserma accompagnati dal loro legale, Mauro Porcelli, e nonostante abbiano raccontato della lite e dell'intenzione "soltanto" di ferire.
Gli investigatori hanno sempre ritenuto che l'omicidio sia da inquadrare nell'ambito delle attività illecite dei clan che operano nella zona, in particolare per ciò che concerne lo spaccio di droga. Nei confronti dei due ragazzi che si sono costituiti in mattinata, è stato emesso un decreto di fermo da parte della Procura della Repubblica di Torre Annunziata: secondo quanto ricostruito dai carabinieri, a sparare i tre colpi in direzione del gruppo dove si trovava Pasquale Nappo sarebbe stato Esposito, coetaneo della vittima, mentre Abbruzzese (cinque anni più grande) avrebbe condotto lo scooter sul quale i due sono arrivati in piazza Pace e sul quale si sono poi allontanati una volta compiuto il raid.
L'obiettivo dell'agguato era il gruppo composto dal 18enne che ha perso la vita: nessuno scambio di persona, nessun errore come si era ipotizzato da qualche parte. La missione di morte (o la "spedizione punitiva" tramutatasi in tragedia, a voler dar credito a quanto dichiarato dai due ragazzi alle presenza del loro avvocato) aveva come obiettivo proprio Nappo e il gruppo col quale il 18enne si trovava in compagnia nella notte i cui sono stati sparati i colpi risultati fatali.
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