Ucciso mentre lavorava nella sua pescheria. Ha reagito a una rapina. E’ morto poco dopo il suo arrivo in ospedale Antonio Morione, 41enne titolare de “Il delfino”, un noto esercizio commerciale di Boscoreale all’incrocio tra via Giovanni della Rocca e via del Popolo.

Nella tarda serata del 23 dicembre, attorno alle 22, ignoti si sono introdotti nella pescheria gestita da Morione, originario di Torre Annunziata. Erano in tre, secondo alcune testimonianze raccolte sul posto, armati di pistola. Due erano in auto ed un terzo ha fatto irruzione nella pescheria armato e intimando di farsi consegnare l’incasso della giornata. In quel momento in pescheria erano presenti oltre al titolare i suoi tre figli, altri parenti e alcuni clienti.

Antonio non è stato con le mani in mano. Ha reagito alla rapina, non ha accettato che il frutto del suo duro lavoro quotidiano e di quello dei suoi collaboratori, fosse sottratto. Li ha rincorsi cercando di fermarli. E’ stato in quel momento che uno dei rapinatori, salito a bordo dell'auto per cercare una via di fuga, ha sparato contro il commerciante. Quattro colpi di pistola, uno andato a segno, ferendo gravemente la vittima al vollto.

Sul posto sono accorsi immediatamente i carabinieri di Torre Annunziata e della locale stazione di Boscoreale, coordinati dal maggiore Simone Rinaldi. Hanno messo in sicurezza l’area ed effettuato i primi rilievi che saranno analizzati dalla Scientifica.

I sanitari del 118 hanno effettuato una disperata corsa all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. L’uomo però è morto poco dopo il suo arrivo presso il nosocomio stabiese.

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La pescheria “Il Delfino” è conosciutissima nel centro cittadino. Era gestita da Luigi Morione, il papà di Antonio, prima della sua morte. Le redini dell’attività furono raccolte proprio da Antonio, amato da tutti in città. La sua attività però è già finita al centro di strani incidenti. Il 30 aprile scorso Morione ritrovò un foro di proiettile in uno dei vetri del negozio. Nel maggio scorso ci fu un incendio che causò per fortuna solo qualche danno marginale alle saracinesche e ai vetri delle porte. Un gesto riconducibile al racket, anche se lo stesso Morione negò ogni richiesta estorsiva.

Partite le indagini per ricostruire con precisione la dinamica dell’omicidio e cercare di risalire ai responsabili. Effettuate una serie di perquisizioni in zona. Sul luogo del delitto sono presenti diverse telecamere di videosorveglianza. Verranno acquisite le immagini pubbliche e private per l’elaborazione di un identikit della banda che questa sera ha trasformato l’antivigilia di Natale in un far west senza precedenti.

L'ALTRO TENTATIVO DI RAPINA. Poco prima della tragica morte di Antonio Morione è stata rapinata un'altra pescheria di Boscoreale. E' accaduto in via Diaz e uno dei malviventi ha esploso un colpo d'arma da fuoco all'interno dell'esercizio commerciale. In questo caso, per fortuna, nessuno è rimasto ferito. 

I BOSSOLI. I carabinieri della compagnia e del nucleo investigativo di Torre Annunziata hanno rinvenuto un bossolo calibro 9x21 nella pescheria di via Diaz, 4 bossoli stesso calibro in Via Della Rocca, dove ha perso la vita Morione.

L'AUTO RINVENUTA. Potrebbe essere quella usata in via Giovanni Della Rocca a Boscoreale durante il tragico tentativo di rapina costato la vita ad Antonio Morione, l’auto ritrovata incendiata nella zona del Piano Napoli alla periferia del comune vesuviano.

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