L’unica che ha visto e sentito tutto. Perfino il rumore sordo del coltello che entrava nel petto di suo padre. Ora tocca blindare quelle parole e inchiodare i killer alle loro responsabilità.

Dopo le perizie e gli accertamenti tecnici effettuati sui cellulari del branco ritenuto responsabile della morte di Maurizio Cerrato, la procura di Torre Annunziata intende cristallizzare le dichiarazioni della figlia Maria Adriana. Ora è arrivata la decisione del Giudice. Nel tardo pomeriggio del 18 maggio, presso il comando dei carabinieri di Castellammare di Stabia, ci sarà l’incidente probatorio sulle dichiarazioni di quella che al momento è l’unica testimone oculare della vicenda.

Nel frattempo il branco resta in carcere. Giorgio e Domenico Scaramella, Antonio Cirillo e Antonio Venditto sono in cella. Nonostante questo, gli inquirenti pensano che Maria Adriana possa essere vittima di minacce anche tramite Rosa Scaramella, la sorella di Domenico e Giorgio e cugina della mamma di Cirillo, a sua volta indagata a piede libero per lesioni ai danni della giovane. Potrebbe essere anche lei fare da tramite per i parenti indagati, inseriti in contesti criminali. Domenico Scaramella è stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta per traffico di armi per conto della camorra di Torre Annunziata, suo fratello Giorgio ad agosto scampò ad un agguato, Cirillo invece ha diversi precedenti ed è legato agli ambienti dello spaccio del rione Provolera.

Con la decisione di oggi, gli inquirenti vogliono evitare a tutti i costi che le dichiarazioni di Maria Adriana, che durante l'esame sarà assistita dal suo legale, l'avvocato Giovanni Verdoliva, possano essere scalfite dal tempo e da elementi esterni.


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