Blindare le testimonianze chiave e chiudere il cerchio delle indagini per un omicidio che non ha trovato ancora giustizia.

Anche i gestori dell’autorimessa di Torre Annunziata in cui ha trovato la morte Maurizio Cerrato verranno sottoposti all’incidente probatorio. Assieme a loro, anche Antonio Venditto, il giovane portato in cella e poi scarcerato perché estraneo ai fatti. L’obiettivo è cristallizzare gli eventi e inchiodare definitivamente alle loro responsabilità gli autori del massacro che costò la vita all’ex dipendente degli scavi di Pompei.

Verranno quindi ascoltati anche Alessandro e Pierluigi Savarese, i titolari del garage di via IV novembre, attualmente indagati a piede libero per favoreggiamento. Dapprima racchiusi nel silenzio, minacciati proprio dalle belve ora in carcere, poi hanno deciso di raccontare tutto dopo l’ammissione da parte di uno dei due di aver cancellato alcuni frame relativi all’episodio incriminato.

Dietro le sbarre, nel frattempo restano Domenico e Giorgio Scaramella, Francesco e Antonio Cirillo. Proprio quest’ultimo ha recentemente confessato di essere stato lui a sferrare la coltellata che è costata la vita a Maurizio Cerrato e per il quale un’intera comunità è ancora sotto choc.

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