Ucciso per un parcheggio, due gli agguati contro padre e figlia: caccia ai killer
La Procura di Torre Annunziata ricostruisce la duplice aggressione
21-04-2021 | di Mariella Parmendola
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Una vendetta per un posto auto costata la vita al papà di due ragazze, che aveva ancora tanti progetti e la voglia di lasciare Torre Annunziata. Si stringe il cerchio intorno all'uomo che è arrivato mentre Maurizio Cerrato cambiava la ruota alla figlia e gli ha infilato la lama del suo coltello nel petto. Poi è fuggito. Come il resto del branco sotto lo sguardo atterrito della figlia. Maria insultata e picchiata per avere sfidato la legge della giungla che imponeva di non parcheggiare dove c'era il branco a decidere non si dovesse. Quel posto era riservato per la legge del più forte. Ha le ore contate il killer e lo stesso i suoi complici, dopo che nella giornata di ieri sono stati ascoltati i testimoni di quella sequenza di violenza che ha avuto due momenti.
Una prima aggressione, in cui è stata assalita e picchiata anche la ragazza ventunenne, e la seconda quella finita con il corpo dell'uomo ferito gettato nell'auto e quel grido rivolto alla figlia: "Ora portal in ospedale"
L'epilogo tragico di un'aggressione che sembrava essersi chiusa con qualche livido e la rabbia soffocata di chi sa di avere subito un torto. Dopo un primo litigio, la ragazza viene spinta e picchiata da una donna, la vittima colpito alla fronte con un compressore.
Lievemente feriti, padre e figlia spostano l'auto, raggiungendo un parcheggio privato per sostituire la ruota. Non vogliono litigare, il papà vuole proteggere la ragazza e ripete più volte di non volere guai. E, in un primo tempo, pensa di esserci riuscito. L'auto è a posto, i due vogliono tornare a casa. Invece gli aggressori riappaiono all'improvviso e sono armati. Il branco lo accerchia: uno dei cinque lo colpisce al petto. Altre due persone caricano il corpo in auto. Tutti in poco tempo fuggono.
Disperata la corsa in ospedale. Ma i medici non possono fare più niente per quel papà accompagnato dalla figlia disperata, che urla chiedento aiuto. Nella giornata di ieri acquisite le immagini della sorveglianza di privati, le telecamere del comune sono fuori uso. Dopo un giorno e mezzo dal delitto che ha scosso una città e interrogato tanti sul livello di violenza in alcune aree urbane della Campania, in tanti sperano che il branco abbia le ore contate.
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Autore: Suor angela trin - Inserito il: 22-04-2021 11:43:35
non ci sono parole solo lacrime di sangue un dolore immenso da condividere con la famiglia…. la preghiera e la fede è l'unico conforto ….