Ucciso per un parcheggio, indagini chiuse: le belve verso il processo
A rischio ergastolo il branco che mise fine alla vita di Maurizio Cerrato lo scorso 19 aprile
15-01-2022 | di Redazione

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Fine indagini sull'omicidio di Maurizio Cerrato. Negli scorsi giorni il pm Giuliana Moccia ha fairmato l'avviso di conclusione sulle indagini preliminari. Si avvicina così il processo per le quattro belve che uccisero il custode degli scavi di Pompei, lo scorso 19 aprile, per motivi di parcheggio in un garage di via IV Novembre a Torre Annunziata.
I fratelli Giorgio e Domenico Scaramella e Antonio Cirillo, assieme al papà Francesco, vanno così verso il processo e rischiano l'ergastolo.
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Sono stati mesi difficili per gli inquirenti, che hanno dovuto vincere un muro di omertà che sembrava davvero invalicabile. Una situazione chiara fin dalle ore successive al delitto di Cerrato. Poi la cancellazione del video da parte dei proprietari del garage e il successivo lavoro di recupero da parte della Procura, grazie a una consulenza tecnica, hanno fatto luce sulla vicenda.
Tutto è partito da uno screzio con Giorgio Scaramella, ma a infliggere la coltellata fatale è stato Antonio Cirillo. Il tutto davanti agli occhi di Maria Adriana, la figlia di Maurizio, che ha dovuto assistere alla scena e successivamente prendere parte a un lungo e duro incidente probatorio.
Tania Sorrentino ha fatto di tutto in questi mesi per non far dimenticare la memoria del marito. "Giustizia per Maurizio" ha più volte ricordato. Con il processo in arrivo la palla passa al pm e ai magistrati.
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