Una lettera piena di rimpianti e di ricordi, per ricordare il suo papà brutalmente ammazzato da quattro belve. La prima festa del papà senza il suo papà. Per Adriana Cerrato il 19 marzo non è un giorno felice. Nel giorno in cui tutti celebrano i loro padri, ecco che la mente e il cuore tornano a quel maledetto 19 aprile.

In attesa che si svolga il processo contro le belve che quella sera hanno strappato alla vita Maurizio Cerrato, la figlia Adriana ha pubblicato sui social una lettera, in cui si evince la loro unione e l’intesa che c’era tra i due.

“Questo giorno non lo passammo neanche assieme, non ce ne fu l’occasione purtroppo – ha scritto Adriana -. Esattamente un mese dopo ti ho perso, mi sei stato strappato via in un attimo. Ad oggi devo la mia vita a te, perché se non fossi stato lì mi avrebbero uccisa senza pensarci neanche, anche se in realtà avrei preferito che fosse così. Mia sorella avrebbe ancora un nucleo familiare, e tu e mamma invecchiereste assieme”.

“Papà – continua la lettera - dopo un anno sono cambiate tante cose, non abbiamo una vita semplice, ma noi almeno possiamo permetterci di vivere a testa alta. Nell’ultimo periodo la tua mancanza mi sta devastando, ogni giorno che passa va sempre peggio, forse perché sto cominciando ad elaborare qualcosa che in realtà non voglio elaborare. Tutto ciò per dirti che sono stata forse la più fortunata al mondo ad essere stata cresciuta e guidata da te per 20 anni e che non mi serviva la festa del papà per dire queste cose, perché le penso ogni giorno. Spero che tu sia realmente in un posto dove gli scarti umani che hai incontrato nella tua vita non possano accedere. Ti amo papà, mi manchi da morire”.

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