“Pagate le conseguenze della vostra omertà”. Maria Adriana Cerrato ha sfogato tutta la propria rabbia a quasi un anno di distanza dal barbaro omicidio di papà Maurizio. Il pm Giuliana Moccia ha chiuso le indagini oltre alle quattro belve vanno verso il processo anche i due parcheggiatori omertosi, la sorella di Giorgio Scaramella e Marco Salvi. Quest’ultimo datore di lavoro di Maria Adriana, che disse di non aver riconosciuto gli assassini di Cerrato. Per loro l'accusa è di favoreggiamento.

La giovane sta lottando assieme a mamma Tania per avere giustizia. La sua vita, da quella maledetta sera del 19 aprile, è cambiata per sempre. E’ stata lasciata sola nel momento più difficile. E così ha voluto esprimere tutta la sua rabbia tramite un post su Facebook.

“Che ognuno abbia ciò che merita. Che omicidio, lesioni, favoreggiamento e omertà vengano messi sullo stesso piano, perché tante cose potevano essere evitate, e non parlo solo dell’assassinio di mio padre, ma anche di ciò che ne è conseguito. Che ognuno si facesse un esame di coscienza, perché quel coltello avete continuato a tenerlo in mano per mesi e mesi, e sinceramente io al posto vostro non dormirei la notte, spero che per voi sia così. Riflettete su ciò che avete fatto, sulle vostre vite che continuano nel buio, ma almeno continuano, mentre quella di mio padre è stata portata via in un attimo. Spero che il rimorso non vi abbandoni mai, spero che prima o poi sognate gli occhi di mio padre, perché sarebbe l’unica cosa pulita e buona che potreste vedere nella vostra inutile vita. Non dimenticate mai ciò che avete fatto ad una famiglia per bene, che nonostante la sofferenza resta comunque una famiglia per bene e non si lascia trascinare dalla cattiveria. Avete scelto di vivere la vostra vita nell’ignoranza, nell’omertà e nell’inutilità sociale. Pagatene le conseguenze”.

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