Corsa riaperta. Il Napoli non stecca ad Udine: approfitta del mezzo passo falso della Juve, bloccata sull’1-1 dal Genoa, sbancando la Dacia Arena ed accorciando a quattro punti il distacco in graduatoria.

PERLA DI RUIZ. Pronti via ed Ancelotti è costretto subito a variare il suo copione: Verdi out per un risentimento muscolare, entra Fabian Ruiz. Avvio comunque buono degli azzurri che poco prima del quarto d’ora rompono il ghiaccio proprio con lo spagnolo. Gestione del pallone scellerata dei friulani, Ruiz arpiona la sfera, dribbling sul diretto avversario e destro a giro che muore nel sette. Reazione immediata dei padroni di casa che poco prima della mezz’ora sfiorano il pari con Lasagna: mancino potente disinnescato in due tempi dall’ex Karnezis. Replica subitanea dei partenopei: triangolazione lunga Zielinski-Allan-Zielinski, sinistro debole del polacco che muore sul primo palo. Prosegue il Ping-pong di emozioni. Sull’altro fronte, apertura illuminante di De Paul sul taglio di Lasagna, tiro però fin troppo docile. L’ultima occasione degli azzurri porta la firma di Mertens, dribbling a rientrare e destro a giro fuori di un soffio. Prima dell’intervallo ancora un sussulto dei bianconeri: batti e ribatti in area, Pussetto si inserisce ma non trova il tocco vincente. 

ALLUNGO NEL FINALE. Secondo tempo di sofferenza. Gli azzurri partono bene ma Zielinski sbaglia l’ultimo passaggio, vanificando il generoso taglio di Callejon. Il Napoli soffre la fisicità dei friulani che provano a far male negli spazi, sfruttando gli spazi concessi di rimessa. L’occasione migliore capita sui piedi di Lasagna, perentorio il tackle di Koulibaly che in estirada disinnesca il suo sinistro. Scampato il pericolo il Napoli riprende coraggio ed alza il baricentro per chiuderla. Il primo squillo arriva sullo slalom di Zielinski, goffo il piattone di Samyr che c’entra il palo, rischiano l’autogol. Il raddoppio però è solo rinviato. Minuto 79’, Malcuit sguscia via sulla destra, tracciante per Callejon, conclusione intercettata dal braccio di Opoku e rigore sacrosanto. Il Var ritarda inutilmente il penalty di Mertens che dal dischetto dimostra freddezza e lucidità: spiazza Scuffet e firma il 2-0. Festa azzurra alla Dacia Arena che si conclude tre minuti più tardi: Rog, appena entrato, indovina il destro che vale il tris e manda i titoli di coda sul match.

Foto: corrieredellosport.it

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