Torre del Greco. Per gli inquirenti il 30enne Vittorio Menzione è uno storico capo ultrà della Turris, ma stavolta è finito nei guai perché seguì in trasferta nel 2011 il suo secondo amore: il Napoli dell’ex “Matador” Cavani, impegnato nella prestigiosa amichevole d’agosto al “Camp Nou” di Barcellona. Destino segnato per gli azzurri contro i campioni d’Europa (la partita finì 5 a 0 per i blaugrana), ma contava solo essere sugli spalti del mitico stadio in Catalogna. Attraversando mezza Europa, nonostante un DASPO sulle spalle.

LA STORIA. Già gravato da un precedente DASPO del 2002, emesso dal questore di Chieti, Menzione infatti 8 anni dopo per l’accusa lanciò un fumogeno acceso nel corridoio tra gli spalti ed il terreno di gioco dello stadio “Liguori” di Torre del Greco: era l’8 dicembre 2010 e in campo si giocava Turris-Acireale, gara allora considerata ad alto rischio dall’Osservatorio per la sicurezza sulle manifestazioni sportive. Per questo il 30enne ultrà corallino fu di nuovo daspato: per 5 anni, con obbligo di presentarsi in polizia ad ogni incontro anche amichevole e pure del Napoli.

Barca-Napoli però non era una semplice partita, ma gara storica. Così il capo ultrà della Turris – il 22 agosto 2011 – per la Procura della Repubblica di Torre Annunziata anziché presentarsi in commissariato andò a gustarsi dal vivo Cavani e Mazzarri in Spagna: altri guai per Menzione, finito ieri alla sbarra dinanzi al giudice monocratico del Tribunale oplontino.

Difeso dall’avvocato Gennaro De Gennaro, il 30enne ultrà corallino proverà a dimostrare la sua innocenza a processo: “era in vacanza fuori Regione. Per questo non poteva presentarsi in polizia” – la tesi sostenuta in aula dal legale di Menzione - .      

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