E’ passato un anno da quando abbiamo pronunciato per le prime volte le parole coronavirus e lockdown. E dopo un anno ci ritroviamo di fronte a quella che può considerarsi a tutti gli effetti una terza ondata dalla quale la Campania sta provando a difendersi. Così come sta provando a difendersi Torre Annunziata.
Attraverso il nostro portale abbiamo fatto due chiacchiere con il sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione. La città di Torre Annunziata negli ultimi giorni ha fatto i conti con una vera e propria strage di anziani. I dati dell’ultimo bollettino parlano di 63 morti. A dispetto di eventuali zone a contagio più diffuso, in realtà bisogna registrare una diffusione più o meno omogenea del virus sul territorio. Pare insomma che non esistano dei “focolai”.
“Siamo alle prese con difficoltà nella comunicazione dei risultati – ha spiegato il sindaco -. La situazione non è piacevole, abbiamo avuto un picco soprattutto verso la fine di gennaio e gli inizi di febbraio. In quel periodo abbiamo preso provvedimenti restrittivi mentre la Campania era in zona gialla”.
Proprio il 2 marzo scorso è stata firmata l’ordinanza sul blocco della movida fino al 15 marzo. E lunedì la Campania intera entrerà in zona rossa. Nonostante questo, i cittadini continuano ad assembrarsi. Alcuni magari vengono anche da città limitrofe violando le norme. E’ accaduto per esempio proprio domenica scorsa, quando due giovani, uno di Pompei e l’altro di Scafati (zona rossa) sono stati sanzionati perché sostavano senza motivo lungo via Gino Alfani, una delle vie interessate dal blocco ordinato. E’ sintomo che qualcosa non è stato recepito dai giovani, ma anche da quelli che non rispettano i divieti.
“A nessuno è vietato uscire per fare una passeggiata – ha ricordato il sindaco -. Ma ciò non vuol dire sostare in zone a rischio. Bisogna stringere i denti, mi rendo conto che è passato già un anno, ma dobbiamo fare sacrifici per uscire da questa situazione. La realtà dice che c’è una fetta della popolazione che spesso non osserva fino in fondo le norme di prevenzione del contagio. Speriamo che con l’aiuto delle forze dell’ordine e del senso civico la situazione possa migliorare”.
E’ passato un anno da quando abbiamo pronunciato per le prime volte le parole coronavirus e lockdown. E dopo un anno ci ritroviamo di fronte a quella che può considerarsi a tutti gli effetti una terza ondata dalla quale la Campania sta provando a difendersi. Così come sta provand...
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