Tante ombre, pochissime luci. La prima sfida stagionale col Sassuolo regala un Napoli presuntuoso, incompleto e triste. Le facce buie degli attaccanti azzurri sono il segnale più evidente di un clima non sereno nello spogliatoio del Napoli.

Higuain sostituito e scontento dopo una gara anonima, Insigne frettoloso e distratto come trequartista, Mertens arruffone anche se pimpante, sono i volti di una squadra ancora in costruzione. Tutti evidenziano i limiti di una difesa ancora in bambola contro gli attacchi emiliani: ma come lo scorso anno, è il centrocampo che non riesce a fare filtro necessario ed impedire le avanzate dei mediani del Sassuolo.

Hamsik bene nel ritorno al suo ruolo di interno sinistro, ma sempre distratto nella fase difensiva. Valdifiori costretto a predicare nel deserto e senza compagni capaci di dargli una mano. Poi, le solite note difensive negative: malissimo gli esterni Maggio e Hjsay, approssimativi i centrali Chiriches e Albiol. Si salva solo uno strepitoso Pepe Reina autore di due interventi miracolosi.

Ma è lo spirito di squadra che manca. I volti di Higuain, Callejon, Gabbiadini e Insigne tradiscono l’insofferenza di calciatori poco abituati al turn-over. Senza sorrisi, senza entusiasmo il Napoli di Sarri si spegne come un ghiacciolo su una spiaggia della Calabria a Ferragosto.

C’è da lavorare, ci sono nuovi innesti da fare: ma soprattutto c’è da trasmettere una mentalità nuova. Chi non ha voglia può lasciare Napoli.

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