Un presidio per le donne vittime di violenza. A Torre Annunziata nasce il centro Eirene
A Palazzo Criscuolo l’inaugurazione: sarà un supporto economico e psicologico per le vittime di soprusi
07-11-2018 | di Marco De Rosa
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Un presidio per le donne vittime di violenza. A Torre Annunziata nasce il centro antiviolenza “Eirene”, uno spazio di relazione e condivisione in cui le donne possono trovare ascolto e sostegno senza distinzione di nazionalità, religione, cultura e professione.
A Palazzo Criscuolo la cerimonia di inaugurazione del presidio dell’Ambito Territoriale N30 (comuni di Torre Annunziata, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase), che sarà gestito dal Consorzio Proodos.
“Finalmente anche i Comuni dell’Ambito N30 – ha spiegato l’assessore alle Politiche Sociali, Stefano Mariano - potranno offrire, alle donne vittime di violenza, un sostegno specifico ed informazioni adeguate affinché le stesse possano migliorare la propria condizione”.
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Oltre al sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione, al dirigente comunale Nicola Anaclerio e all’assessore regionale Chiara Marciani, presente anche la consigliera regionale del Partito Democratico Bruna Fiola, eletta nell’ultimo consiglio regionale nella cabina di regia per l’attuazione della legge regionale sulla violenza di genere. “Questo centro – ha spiegato la consigliera regionale - sarà il luogo di riferimento per chi non si sente tutelato. Attraverso il consorzio Proodos ci potrà essere la risposta che il territorio cercava. Con l’aiuto delle forze dell’ordine, delle istituzioni e della regione Campania potremo finalmente accompagnare le donne vittime di violenza in un nuovo percorso”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Raffaella Ruocco, coordinatrice del Consorzio Proodos, che annuncia anche la promozione di campagne di sensibilizzazione con scuole e associazioni del territorio: “E’ necessario – ha spiegato Raffaella Ruocco - per educare al tema i cittadini. Non si tratta soltanto di fornire un aiuto assistenziale alle vittime ma vogliamo costruire insieme a loro un nuovo progetto di vita. Non lo faremo da soli ma lavorando in rete con tutti gli attori istituzionali che si occupano del tema”.
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